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Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna - Mostra a Santa Maria Maggiore, Valle Vigezzo

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna è la curiosa mostra aperta presso il Centro Culturale Vecchio Municipio fino ad aprile 2023.

Il Comune di Santa Maria Maggiore termina l’anno culturale con un’esposizione che esplora il contesto naturalistico del borgo, dal taglio preciso, rivolto agli “altri” (“altri” da noi) animali di montagna. Il percorso, per nulla spiegato a parole, è raccontato dai protagonisti stessi, con le loro espressioni, la tenerezza, la natura selvaggia, il fascino e il mistero che ammaliano e spaventano l’uomo, “parente” ormai dimentico delle proprie lontane origini.
L’originalità della mostra è segnata sia dalla grafica surreale e immaginifica di Giulia Zanoletti, sia dalle diverse “chiavi di accesso” all’argomento.
L’approccio al tema è molteplice: una sala dedicata alle fotografie di Raffaele Baroffio, con una rappresentazione realistica che immortala in bianco e nero, con grande maestria, la fugacità di un momento o di una postura di incredibile bellezza; un piccolo spazio di “conoscenza” viva della montagna e dei suoi abitanti; un corridoio colorato e luccicante dedicato all’oggettistica con animali, la quale segnala quanto siamo capaci di giocare con loro, di provare infinita dolcezza nell’averli sul piumino del letto oppure di sentirsi a proprio agio indossando una camicetta con le farfalle e un’area didattica e giocosa dove i bambini possano imparare divertendosi.
Iinfine, una breve ma intensa disamina della pittura vigezzina, dove risplendono, fulgide, alcune opere di pura poesia: i racconti di vita quotidiana supportati dalle storie mitologiche ben presenti allo straordinario e coltissimo Antonio Gennari; il Giozza di segno che, però, inizia a cercare negli spazi un nuovo modo di esprimersi; il magnifico e poco esposto Carlo Gaudenzio Lupetti, unico pittore animalista della Valle, che ha avuto la sensibilità di concedere alle bestie l’onore di essere protagoniste di un’opera d’arte; il preciso gioco di ombra e luce del maestro Cavalli, l’atmosfera policroma ormai peculiare di Gianni Mellerio; il realismo godurioso dei pesci di Montini (che sono una natura morta, ma viva); una sorprendente vacca di Acetosi, che guarda e ascolta, l’intima ricerca di serenità e pace che solo Ciolina sa regalare, per finire con una magistrale capra di Gabriele Cantadore, perfetta nella sua resa anatomica e anche nelle emozioni fortissime che scatena.
Un angolo tutto suo è occupato dall’animale stiloforo appartenente al protiro dell’antica chiesa romanica di Santa Maria Maggiore.
Una mostra diversa e coinvolgente che si rivolge ad un pubblico trasversale, ad un pubblico capace di stupirsi e di interrogarsi.

Si ringraziano tutti i collezionisti che hanno prestato le opere
E poi:
Raffaele Baroffio
Davide Allesina e Aurelio Montanari
Giulia Zanoletti
Dalla credenza della nonna…le emozioni ritrovate
Roberto Bassa
Mauro Rutto di Apiario d’autore
Padre Massimo e la parrocchia della Vergine Assunta
I dipendenti e i collaboratori del Comune di Santa Maria Maggiore

Fino al 16 aprile l’esposizione sarà visitabile – ad offerta libera – solo nei fine settimana, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15.30 alle ore 17.30, con le seguenti eccezioni:

  • Per San Valentino aperta tutti i giorni dall’11 al 14 febbraio
  • Mercoledì 8 marzo apertura speciale per la Giornata Internazionale della Donna, con ingresso gratuito per le signore
  • Per Pasqua aperta tutti i giorni dall’8 al 16 aprile

 

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna - Mostra a Santa Maria Maggiore, Valle Vigezzo

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna è la curiosa mostra aperta presso il Centro Culturale Vecchio Municipio fino ad aprile 2023.

Il Comune di Santa Maria Maggiore termina l’anno culturale con un’esposizione che esplora il contesto naturalistico del borgo, dal taglio preciso, rivolto agli “altri” (“altri” da noi) animali di montagna. Il percorso, per nulla spiegato a parole, è raccontato dai protagonisti stessi, con le loro espressioni, la tenerezza, la natura selvaggia, il fascino e il mistero che ammaliano e spaventano l’uomo, “parente” ormai dimentico delle proprie lontane origini.
L’originalità della mostra è segnata sia dalla grafica surreale e immaginifica di Giulia Zanoletti, sia dalle diverse “chiavi di accesso” all’argomento.
L’approccio al tema è molteplice: una sala dedicata alle fotografie di Raffaele Baroffio, con una rappresentazione realistica che immortala in bianco e nero, con grande maestria, la fugacità di un momento o di una postura di incredibile bellezza; un piccolo spazio di “conoscenza” viva della montagna e dei suoi abitanti; un corridoio colorato e luccicante dedicato all’oggettistica con animali, la quale segnala quanto siamo capaci di giocare con loro, di provare infinita dolcezza nell’averli sul piumino del letto oppure di sentirsi a proprio agio indossando una camicetta con le farfalle e un’area didattica e giocosa dove i bambini possano imparare divertendosi.
Iinfine, una breve ma intensa disamina della pittura vigezzina, dove risplendono, fulgide, alcune opere di pura poesia: i racconti di vita quotidiana supportati dalle storie mitologiche ben presenti allo straordinario e coltissimo Antonio Gennari; il Giozza di segno che, però, inizia a cercare negli spazi un nuovo modo di esprimersi; il magnifico e poco esposto Carlo Gaudenzio Lupetti, unico pittore animalista della Valle, che ha avuto la sensibilità di concedere alle bestie l’onore di essere protagoniste di un’opera d’arte; il preciso gioco di ombra e luce del maestro Cavalli, l’atmosfera policroma ormai peculiare di Gianni Mellerio; il realismo godurioso dei pesci di Montini (che sono una natura morta, ma viva); una sorprendente vacca di Acetosi, che guarda e ascolta, l’intima ricerca di serenità e pace che solo Ciolina sa regalare, per finire con una magistrale capra di Gabriele Cantadore, perfetta nella sua resa anatomica e anche nelle emozioni fortissime che scatena.
Un angolo tutto suo è occupato dall’animale stiloforo appartenente al protiro dell’antica chiesa romanica di Santa Maria Maggiore.
Una mostra diversa e coinvolgente che si rivolge ad un pubblico trasversale, ad un pubblico capace di stupirsi e di interrogarsi.

Si ringraziano tutti i collezionisti che hanno prestato le opere
E poi:
Raffaele Baroffio
Davide Allesina e Aurelio Montanari
Giulia Zanoletti
Dalla credenza della nonna…le emozioni ritrovate
Roberto Bassa
Mauro Rutto di Apiario d’autore
Padre Massimo e la parrocchia della Vergine Assunta
I dipendenti e i collaboratori del Comune di Santa Maria Maggiore

Fino al 16 aprile l’esposizione sarà visitabile – ad offerta libera – solo nei fine settimana, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15.30 alle ore 17.30, con le seguenti eccezioni:

  • Per San Valentino aperta tutti i giorni dall’11 al 14 febbraio
  • Mercoledì 8 marzo apertura speciale per la Giornata Internazionale della Donna, con ingresso gratuito per le signore
  • Per Pasqua aperta tutti i giorni dall’8 al 16 aprile

 

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna - Mostra a Santa Maria Maggiore, Valle Vigezzo

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, mercoledì 8 marzo la mostra Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna, allestita presso il Centro Culturale Vecchio Municipio, sarà straordinariamente aperta e offrirà l’ingresso gratuito alle signore di tutte le età.

Il Comune di Santa Maria Maggiore termina l’anno culturale con un’esposizione che esplora il contesto naturalistico del borgo, dal taglio preciso, rivolto agli “altri” (“altri” da noi) animali di montagna. Il percorso, per nulla spiegato a parole, è raccontato dai protagonisti stessi, con le loro espressioni, la tenerezza, la natura selvaggia, il fascino e il mistero che ammaliano e spaventano l’uomo, “parente” ormai dimentico delle proprie lontane origini.
L’originalità della mostra è segnata sia dalla grafica surreale e immaginifica di Giulia Zanoletti, sia dalle diverse “chiavi di accesso” all’argomento.
L’approccio al tema è molteplice: una sala dedicata alle fotografie di Raffaele Baroffio, con una rappresentazione realistica che immortala in bianco e nero, con grande maestria, la fugacità di un momento o di una postura di incredibile bellezza; un piccolo spazio di “conoscenza” viva della montagna e dei suoi abitanti; un corridoio colorato e luccicante dedicato all’oggettistica con animali, la quale segnala quanto siamo capaci di giocare con loro, di provare infinita dolcezza nell’averli sul piumino del letto oppure di sentirsi a proprio agio indossando una camicetta con le farfalle e un’area didattica e giocosa dove i bambini possano imparare divertendosi.
Iinfine, una breve ma intensa disamina della pittura vigezzina, dove risplendono, fulgide, alcune opere di pura poesia: i racconti di vita quotidiana supportati dalle storie mitologiche ben presenti allo straordinario e coltissimo Antonio Gennari; il Giozza di segno che, però, inizia a cercare negli spazi un nuovo modo di esprimersi; il magnifico e poco esposto Carlo Gaudenzio Lupetti, unico pittore animalista della Valle, che ha avuto la sensibilità di concedere alle bestie l’onore di essere protagoniste di un’opera d’arte; il preciso gioco di ombra e luce del maestro Cavalli, l’atmosfera policroma ormai peculiare di Gianni Mellerio; il realismo godurioso dei pesci di Montini (che sono una natura morta, ma viva); una sorprendente vacca di Acetosi, che guarda e ascolta, l’intima ricerca di serenità e pace che solo Ciolina sa regalare, per finire con una magistrale capra di Gabriele Cantadore, perfetta nella sua resa anatomica e anche nelle emozioni fortissime che scatena.
Un angolo tutto suo è occupato dall’animale stiloforo appartenente al protiro dell’antica chiesa romanica di Santa Maria Maggiore.
Una mostra diversa e coinvolgente che si rivolge ad un pubblico trasversale, ad un pubblico capace di stupirsi e di interrogarsi.

Si ringraziano tutti i collezionisti che hanno prestato le opere
E poi:
Raffaele Baroffio
Davide Allesina e Aurelio Montanari
Giulia Zanoletti
Dalla credenza della nonna…le emozioni ritrovate
Roberto Bassa
Mauro Rutto di Apiario d’autore
Padre Massimo e la parrocchia della Vergine Assunta
I dipendenti e i collaboratori del Comune di Santa Maria Maggiore

Fino al 16 aprile l’esposizione sarà visitabile – ad offerta libera – solo nei fine settimana, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15.30 alle ore 17.30, con le seguenti eccezioni:

  • Mercoledì 8 marzo apertura speciale per la Giornata Internazionale della Donna, con ingresso gratuito per le signore
  • Per Pasqua aperta tutti i giorni dall’8 al 16 aprile

 

Mercoledì 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, Santa Maria Maggiore accoglie le signore di tutte le età con una serie di iniziative dedicate al mondo femminile, per il benessere del corpo e dello spirito.

  • Dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 17 apertura speciale della Casa del Profumo Feminis-Farina, con ingresso gratuito per le signore di tutte le età.
  • Dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15.30 alle ore 17.30 apertura straordinaria della mostra Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna allestita presso il Centro Culturale Vecchio Municipio. Ingresso gratuito per tutte le signore.
  • Dalle ore 10 alle ore 12 il Centro Olistico l’Antico Melo dell’Ottocento in collaborazione con il Comune di Santa Maria Maggiore propone “AMA TE STESSA ❤️”, conferenza sul benessere delle donne Consigli pratici e rimedi naturali per lavorare sulle sfere emotive del femminile. Nell’occasione tutte le signore che parteciperanno riceveranno un buono per un trattamento personalizzato. Prenotazione obbligatoria entro il 7 marzo al 3478842599.
  • Alle ore 17.30 presso la Casa del Profumo Feminis Farina inaugurazione della mostra Fèman, di Serena Guerra, che intende omaggiare le instancabili donne vigezzine d’un tempo. La mostra sarà visitabile fino a domenica 16 aprile, il sabato e la domenica, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 17. La mostra, a ingresso gratuito, sarà ospitata nella serra della Casa del Profumo Feminis-Farina; alcune opere saranno visibili anche nel percorso espositivo, a pagamento, del museo.

 

Mercoledì 8 marzo alle ore 17.30 presso la Casa del Profumo Feminis Farina inaugurazione della mostra Fèman, di Serena Guerra.

La mostra, a ingresso gratuito, sarà ospitata nella serra della Casa del Profumo Feminis-Farina. Alcune opere saranno visibili anche nel percorso espositivo, a pagamento, del museo.

La mostra sarà visitabile fino a domenica 16 aprile, il sabato e la domenica, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 17.

Fèman è una mostra che vuole omaggiare le donne Vigezzine d’un tempo. Instancabili lavoratrici della nostra terra;
Coltivatrici, allevatrici, artigiane e colonne portanti delle loro famiglie;
Le donne hanno sempre dovuto cavarsela da sole in situazioni anche molto difficili; anche perché gli uomini mancavano, sia perché emigravano, o perché erano in guerra, o
lavoravano lontano.
Queste donne riuscirono a sopravvivere, grazie al loro stretto rapporto con la natura, al loro ingegno, sfruttando le risorse, e nello stesso tempo curando il territorio. Le località di montagna spesso lontane dalle grandi vie di comunicazione, hanno visto le donne testimoni di una affermazione di una cultura e di una società femminile.

Serena Guerra

Serena Guerra nasce a Domodossola il 19 febbraio 1993, vive nel pittoresco borgo di Craveggia in Valle Vigezzo, anche chiamata la “Valle dei pittori”.
Trascorre la primissima infanzia a Craveggia, in seguito la famiglia si trasferisce all’Arvina, piccola frazione a metà strada fra Craveggia e l’Alpe Blitz, dove Serena cresce in un clima gioioso, pace e silenzio regnano sovrani in quel luogo ove lo sguardo si perde all’orizzonte sulla magnifica catena dei 4000 del Vallese e sull’imponente massiccio del Monte Rosa.
Serena porta con sé il dono di comunicare emozioni, evidentemente, il luogo dove è cresciuta, e tuttora vive, ha contribuito a forgiarne l’animo buono e sensibile; Serena peró non si accontenta della comunicazione verbale, quello che ha dentro di sé, sente l’ esigenza di trasmetterlo attraverso una via molto più intricata e tortuosa, costellata di tormento e sofferta passione, quella più vicina all’anima: l’Arte.
L’Arte di Serena non si limita al disegno, dono innato, ma va ben oltre e alla costante ricerca della sua strada e al modo piú consono ed intimo di esprimersi Serena dedica tutta se stessa. Vissuta come una missione è l’esigenza da parte sua di ridare dignità e valore ad oggetti abbandonati dall’uomo che ripercorrendo il progresso tende a cancellare le proprie origini. Serena realizza opere utilizzando oggetti che facevano parte del quotidiano della vita in montagna, quella vita che ci siamo lasciati alle spalle con troppa superficialità.
Nei lavori di Serena, che si possono contemplare durante le sue esposizione oppure recandosi nel suo atelier, l’occhio sensibile potrà vedere molto più di quanto gli stia semplicemente d’innanzi e l’anima ricettiva cogliere ciò che Serena dice senza parlare.

 

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna - Mostra a Santa Maria Maggiore, Valle Vigezzo

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna è la curiosa mostra aperta presso il Centro Culturale Vecchio Municipio fino ad aprile 2023.

Il Comune di Santa Maria Maggiore termina l’anno culturale con un’esposizione che esplora il contesto naturalistico del borgo, dal taglio preciso, rivolto agli “altri” (“altri” da noi) animali di montagna. Il percorso, per nulla spiegato a parole, è raccontato dai protagonisti stessi, con le loro espressioni, la tenerezza, la natura selvaggia, il fascino e il mistero che ammaliano e spaventano l’uomo, “parente” ormai dimentico delle proprie lontane origini.
L’originalità della mostra è segnata sia dalla grafica surreale e immaginifica di Giulia Zanoletti, sia dalle diverse “chiavi di accesso” all’argomento.
L’approccio al tema è molteplice: una sala dedicata alle fotografie di Raffaele Baroffio, con una rappresentazione realistica che immortala in bianco e nero, con grande maestria, la fugacità di un momento o di una postura di incredibile bellezza; un piccolo spazio di “conoscenza” viva della montagna e dei suoi abitanti; un corridoio colorato e luccicante dedicato all’oggettistica con animali, la quale segnala quanto siamo capaci di giocare con loro, di provare infinita dolcezza nell’averli sul piumino del letto oppure di sentirsi a proprio agio indossando una camicetta con le farfalle e un’area didattica e giocosa dove i bambini possano imparare divertendosi.
Iinfine, una breve ma intensa disamina della pittura vigezzina, dove risplendono, fulgide, alcune opere di pura poesia: i racconti di vita quotidiana supportati dalle storie mitologiche ben presenti allo straordinario e coltissimo Antonio Gennari; il Giozza di segno che, però, inizia a cercare negli spazi un nuovo modo di esprimersi; il magnifico e poco esposto Carlo Gaudenzio Lupetti, unico pittore animalista della Valle, che ha avuto la sensibilità di concedere alle bestie l’onore di essere protagoniste di un’opera d’arte; il preciso gioco di ombra e luce del maestro Cavalli, l’atmosfera policroma ormai peculiare di Gianni Mellerio; il realismo godurioso dei pesci di Montini (che sono una natura morta, ma viva); una sorprendente vacca di Acetosi, che guarda e ascolta, l’intima ricerca di serenità e pace che solo Ciolina sa regalare, per finire con una magistrale capra di Gabriele Cantadore, perfetta nella sua resa anatomica e anche nelle emozioni fortissime che scatena.
Un angolo tutto suo è occupato dall’animale stiloforo appartenente al protiro dell’antica chiesa romanica di Santa Maria Maggiore.
Una mostra diversa e coinvolgente che si rivolge ad un pubblico trasversale, ad un pubblico capace di stupirsi e di interrogarsi.

Si ringraziano tutti i collezionisti che hanno prestato le opere
E poi:
Raffaele Baroffio
Davide Allesina e Aurelio Montanari
Giulia Zanoletti
Dalla credenza della nonna…le emozioni ritrovate
Roberto Bassa
Mauro Rutto di Apiario d’autore
Padre Massimo e la parrocchia della Vergine Assunta
I dipendenti e i collaboratori del Comune di Santa Maria Maggiore

Fino al 16 aprile l’esposizione sarà visitabile – ad offerta libera – solo nei fine settimana, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15.30 alle ore 17.30, con le seguenti eccezioni:

  • Per San Valentino aperta tutti i giorni dall’11 al 14 febbraio
  • Mercoledì 8 marzo apertura speciale per la Giornata Internazionale della Donna, con ingresso gratuito per le signore
  • Per Pasqua aperta tutti i giorni dall’8 al 16 aprile

 

Il Gruppo Folkloristico Valle Vigezzo organizza, in collaborazione con Rinaldo Doro e Beatrice Pignolo, il Corso di Danze Tradizionali Piemontesi.

Il corso è aperto a tutti e dedicato anche ai meno esperti.
Verranno presentate le fonti di ricerca e analisi di alcune danze, patrimonio culturale della nostra Regione che i due esperti sanno divulgare e trasmettere con passione e competenza.
Saranno introdotti i motivi storici e geografici che hanno “creato” e sviluppato alcune danze, per favorire un approccio più consapevole a gesti e movimenti, espressione di un mondo del passato che ci ha generato.
Si prenderanno quindi in esame le numerose varianti e le tipologie di danze presenti e documentate sul vasto territorio della regione Piemonte, senza tralasciare paragoni e somiglianze con i territori limitrofi.

Il corso si svolgerà, presso l’Oratorio di Santa Maria Maggiore, in piazza Risorgimento, dalle 14.30 alle 17.30 per tre sabati: 25 febbraio, 11 marzo e 27 maggio.

È richiesto l’uso di un paio di scarpe comode, ma che non facciano troppa presa sul terreno (possibilmente, non scarpe da ginnastica).
Il corso è gratuito per i componenti del Gruppo Folkloristico Valle Vigezzo, mentre gli esterni dovranno versare la quota annuale per il tesseramento al gruppo Folkloristico Valle Vigezzo (€ 12,00).
Per iscrizioni contattare Alessandra Balconi al numero+39.348.0357162

 

***NUOVE DATE – APERTURA FINO AL 25 APRILE***

Dall’8 marzo al 25 aprile presso la Casa del Profumo Feminis Farina è visitabile la mostra Fèman, di Serena Guerra.

La mostra, a ingresso gratuito, sarà ospitata nella serra della Casa del Profumo Feminis-Farina. Alcune opere saranno visibili anche nel percorso espositivo, a pagamento, del museo.

L’inaugurazione della mostra Fèman si terrà mercoledì 8 marzo alle ore 17.30, le aperture sono in calendario il sabato, la domenica e i festivi, oltre a lunedì 24 aprile, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 17.

Féman è una mostra che vuole omaggiare le donne Vigezzine d’un tempo. Instancabili lavoratrici della nostra terra;
Coltivatrici, allevatrici, artigiane e colonne portanti delle loro famiglie;
Le donne hanno sempre dovuto cavarsela da sole in situazioni anche molto difficili; anche perché gli uomini mancavano, sia perché emigravano, o perché erano in guerra, o
lavoravano lontano.
Queste donne riuscirono a sopravvivere, grazie al loro stretto rapporto con la natura, al loro ingegno, sfruttando le risorse, e nello stesso tempo curando il territorio. Le località di montagna spesso lontane dalle grandi vie di comunicazione, hanno visto le donne testimoni di una affermazione di una cultura e di una società femminile.

Serena Guerra

Serena Guerra nasce a Domodossola il 19 febbraio 1993, vive nel pittoresco borgo di Craveggia in Valle Vigezzo, anche chiamata la “Valle dei pittori”.
Trascorre la primissima infanzia a Craveggia, in seguito la famiglia si trasferisce all’Arvina, piccola frazione a metà strada fra Craveggia e l’Alpe Blitz, dove Serena cresce in un clima gioioso, pace e silenzio regnano sovrani in quel luogo ove lo sguardo si perde all’orizzonte sulla magnifica catena dei 4000 del Vallese e sull’imponente massiccio del Monte Rosa.
Serena porta con sé il dono di comunicare emozioni, evidentemente, il luogo dove è cresciuta, e tuttora vive, ha contribuito a forgiarne l’animo buono e sensibile; Serena peró non si accontenta della comunicazione verbale, quello che ha dentro di sé, sente l’ esigenza di trasmetterlo attraverso una via molto più intricata e tortuosa, costellata di tormento e sofferta passione, quella più vicina all’anima: l’Arte.
L’Arte di Serena non si limita al disegno, dono innato, ma va ben oltre e alla costante ricerca della sua strada e al modo piú consono ed intimo di esprimersi Serena dedica tutta se stessa. Vissuta come una missione è l’esigenza da parte sua di ridare dignità e valore ad oggetti abbandonati dall’uomo che ripercorrendo il progresso tende a cancellare le proprie origini. Serena realizza opere utilizzando oggetti che facevano parte del quotidiano della vita in montagna, quella vita che ci siamo lasciati alle spalle con troppa superficialità.
Nei lavori di Serena, che si possono contemplare durante le sue esposizione oppure recandosi nel suo atelier, l’occhio sensibile potrà vedere molto più di quanto gli stia semplicemente d’innanzi e l’anima ricettiva cogliere ciò che Serena dice senza parlare.

 

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna - Mostra a Santa Maria Maggiore, Valle Vigezzo

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna è la curiosa mostra aperta presso il Centro Culturale Vecchio Municipio fino ad aprile 2023.

Il Comune di Santa Maria Maggiore termina l’anno culturale con un’esposizione che esplora il contesto naturalistico del borgo, dal taglio preciso, rivolto agli “altri” (“altri” da noi) animali di montagna. Il percorso, per nulla spiegato a parole, è raccontato dai protagonisti stessi, con le loro espressioni, la tenerezza, la natura selvaggia, il fascino e il mistero che ammaliano e spaventano l’uomo, “parente” ormai dimentico delle proprie lontane origini.
L’originalità della mostra è segnata sia dalla grafica surreale e immaginifica di Giulia Zanoletti, sia dalle diverse “chiavi di accesso” all’argomento.
L’approccio al tema è molteplice: una sala dedicata alle fotografie di Raffaele Baroffio, con una rappresentazione realistica che immortala in bianco e nero, con grande maestria, la fugacità di un momento o di una postura di incredibile bellezza; un piccolo spazio di “conoscenza” viva della montagna e dei suoi abitanti; un corridoio colorato e luccicante dedicato all’oggettistica con animali, la quale segnala quanto siamo capaci di giocare con loro, di provare infinita dolcezza nell’averli sul piumino del letto oppure di sentirsi a proprio agio indossando una camicetta con le farfalle e un’area didattica e giocosa dove i bambini possano imparare divertendosi.
Iinfine, una breve ma intensa disamina della pittura vigezzina, dove risplendono, fulgide, alcune opere di pura poesia: i racconti di vita quotidiana supportati dalle storie mitologiche ben presenti allo straordinario e coltissimo Antonio Gennari; il Giozza di segno che, però, inizia a cercare negli spazi un nuovo modo di esprimersi; il magnifico e poco esposto Carlo Gaudenzio Lupetti, unico pittore animalista della Valle, che ha avuto la sensibilità di concedere alle bestie l’onore di essere protagoniste di un’opera d’arte; il preciso gioco di ombra e luce del maestro Cavalli, l’atmosfera policroma ormai peculiare di Gianni Mellerio; il realismo godurioso dei pesci di Montini (che sono una natura morta, ma viva); una sorprendente vacca di Acetosi, che guarda e ascolta, l’intima ricerca di serenità e pace che solo Ciolina sa regalare, per finire con una magistrale capra di Gabriele Cantadore, perfetta nella sua resa anatomica e anche nelle emozioni fortissime che scatena.
Un angolo tutto suo è occupato dall’animale stiloforo appartenente al protiro dell’antica chiesa romanica di Santa Maria Maggiore.
Una mostra diversa e coinvolgente che si rivolge ad un pubblico trasversale, ad un pubblico capace di stupirsi e di interrogarsi.

Si ringraziano tutti i collezionisti che hanno prestato le opere
E poi:
Raffaele Baroffio
Davide Allesina e Aurelio Montanari
Giulia Zanoletti
Dalla credenza della nonna…le emozioni ritrovate
Roberto Bassa
Mauro Rutto di Apiario d’autore
Padre Massimo e la parrocchia della Vergine Assunta
I dipendenti e i collaboratori del Comune di Santa Maria Maggiore

Fino al 16 aprile l’esposizione sarà visitabile – ad offerta libera – solo nei fine settimana, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15.30 alle ore 17.30, con le seguenti eccezioni:

  • Per San Valentino aperta tutti i giorni dall’11 al 14 febbraio
  • Mercoledì 8 marzo apertura speciale per la Giornata Internazionale della Donna, con ingresso gratuito per le signore
  • Per Pasqua aperta tutti i giorni dall’8 al 16 aprile

 

***NUOVE DATE – APERTURA FINO AL 25 APRILE***

Dall’8 marzo al 25 aprile presso la Casa del Profumo Feminis Farina è visitabile la mostra Fèman, di Serena Guerra.

La mostra, a ingresso gratuito, sarà ospitata nella serra della Casa del Profumo Feminis-Farina. Alcune opere saranno visibili anche nel percorso espositivo, a pagamento, del museo.

L’inaugurazione della mostra Fèman si terrà mercoledì 8 marzo alle ore 17.30, le aperture sono in calendario il sabato, la domenica e i festivi, oltre a lunedì 24 aprile, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 17.

Féman è una mostra che vuole omaggiare le donne Vigezzine d’un tempo. Instancabili lavoratrici della nostra terra;
Coltivatrici, allevatrici, artigiane e colonne portanti delle loro famiglie;
Le donne hanno sempre dovuto cavarsela da sole in situazioni anche molto difficili; anche perché gli uomini mancavano, sia perché emigravano, o perché erano in guerra, o
lavoravano lontano.
Queste donne riuscirono a sopravvivere, grazie al loro stretto rapporto con la natura, al loro ingegno, sfruttando le risorse, e nello stesso tempo curando il territorio. Le località di montagna spesso lontane dalle grandi vie di comunicazione, hanno visto le donne testimoni di una affermazione di una cultura e di una società femminile.

Serena Guerra

Serena Guerra nasce a Domodossola il 19 febbraio 1993, vive nel pittoresco borgo di Craveggia in Valle Vigezzo, anche chiamata la “Valle dei pittori”.
Trascorre la primissima infanzia a Craveggia, in seguito la famiglia si trasferisce all’Arvina, piccola frazione a metà strada fra Craveggia e l’Alpe Blitz, dove Serena cresce in un clima gioioso, pace e silenzio regnano sovrani in quel luogo ove lo sguardo si perde all’orizzonte sulla magnifica catena dei 4000 del Vallese e sull’imponente massiccio del Monte Rosa.
Serena porta con sé il dono di comunicare emozioni, evidentemente, il luogo dove è cresciuta, e tuttora vive, ha contribuito a forgiarne l’animo buono e sensibile; Serena peró non si accontenta della comunicazione verbale, quello che ha dentro di sé, sente l’ esigenza di trasmetterlo attraverso una via molto più intricata e tortuosa, costellata di tormento e sofferta passione, quella più vicina all’anima: l’Arte.
L’Arte di Serena non si limita al disegno, dono innato, ma va ben oltre e alla costante ricerca della sua strada e al modo piú consono ed intimo di esprimersi Serena dedica tutta se stessa. Vissuta come una missione è l’esigenza da parte sua di ridare dignità e valore ad oggetti abbandonati dall’uomo che ripercorrendo il progresso tende a cancellare le proprie origini. Serena realizza opere utilizzando oggetti che facevano parte del quotidiano della vita in montagna, quella vita che ci siamo lasciati alle spalle con troppa superficialità.
Nei lavori di Serena, che si possono contemplare durante le sue esposizione oppure recandosi nel suo atelier, l’occhio sensibile potrà vedere molto più di quanto gli stia semplicemente d’innanzi e l’anima ricettiva cogliere ciò che Serena dice senza parlare.

 

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna - Mostra a Santa Maria Maggiore, Valle Vigezzo

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna è la curiosa mostra aperta presso il Centro Culturale Vecchio Municipio fino ad aprile 2023.

Il Comune di Santa Maria Maggiore termina l’anno culturale con un’esposizione che esplora il contesto naturalistico del borgo, dal taglio preciso, rivolto agli “altri” (“altri” da noi) animali di montagna. Il percorso, per nulla spiegato a parole, è raccontato dai protagonisti stessi, con le loro espressioni, la tenerezza, la natura selvaggia, il fascino e il mistero che ammaliano e spaventano l’uomo, “parente” ormai dimentico delle proprie lontane origini.
L’originalità della mostra è segnata sia dalla grafica surreale e immaginifica di Giulia Zanoletti, sia dalle diverse “chiavi di accesso” all’argomento.
L’approccio al tema è molteplice: una sala dedicata alle fotografie di Raffaele Baroffio, con una rappresentazione realistica che immortala in bianco e nero, con grande maestria, la fugacità di un momento o di una postura di incredibile bellezza; un piccolo spazio di “conoscenza” viva della montagna e dei suoi abitanti; un corridoio colorato e luccicante dedicato all’oggettistica con animali, la quale segnala quanto siamo capaci di giocare con loro, di provare infinita dolcezza nell’averli sul piumino del letto oppure di sentirsi a proprio agio indossando una camicetta con le farfalle e un’area didattica e giocosa dove i bambini possano imparare divertendosi.
Iinfine, una breve ma intensa disamina della pittura vigezzina, dove risplendono, fulgide, alcune opere di pura poesia: i racconti di vita quotidiana supportati dalle storie mitologiche ben presenti allo straordinario e coltissimo Antonio Gennari; il Giozza di segno che, però, inizia a cercare negli spazi un nuovo modo di esprimersi; il magnifico e poco esposto Carlo Gaudenzio Lupetti, unico pittore animalista della Valle, che ha avuto la sensibilità di concedere alle bestie l’onore di essere protagoniste di un’opera d’arte; il preciso gioco di ombra e luce del maestro Cavalli, l’atmosfera policroma ormai peculiare di Gianni Mellerio; il realismo godurioso dei pesci di Montini (che sono una natura morta, ma viva); una sorprendente vacca di Acetosi, che guarda e ascolta, l’intima ricerca di serenità e pace che solo Ciolina sa regalare, per finire con una magistrale capra di Gabriele Cantadore, perfetta nella sua resa anatomica e anche nelle emozioni fortissime che scatena.
Un angolo tutto suo è occupato dall’animale stiloforo appartenente al protiro dell’antica chiesa romanica di Santa Maria Maggiore.
Una mostra diversa e coinvolgente che si rivolge ad un pubblico trasversale, ad un pubblico capace di stupirsi e di interrogarsi.

Si ringraziano tutti i collezionisti che hanno prestato le opere
E poi:
Raffaele Baroffio
Davide Allesina e Aurelio Montanari
Giulia Zanoletti
Dalla credenza della nonna…le emozioni ritrovate
Roberto Bassa
Mauro Rutto di Apiario d’autore
Padre Massimo e la parrocchia della Vergine Assunta
I dipendenti e i collaboratori del Comune di Santa Maria Maggiore

Fino al 16 aprile l’esposizione sarà visitabile – ad offerta libera – solo nei fine settimana, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15.30 alle ore 17.30, con le seguenti eccezioni:

  • Per San Valentino aperta tutti i giorni dall’11 al 14 febbraio
  • Mercoledì 8 marzo apertura speciale per la Giornata Internazionale della Donna, con ingresso gratuito per le signore
  • Per Pasqua aperta tutti i giorni dall’8 al 16 aprile

 

***NUOVE DATE – APERTURA FINO AL 25 APRILE***

Dall’8 marzo al 25 aprile presso la Casa del Profumo Feminis Farina è visitabile la mostra Fèman, di Serena Guerra.

La mostra, a ingresso gratuito, sarà ospitata nella serra della Casa del Profumo Feminis-Farina. Alcune opere saranno visibili anche nel percorso espositivo, a pagamento, del museo.

L’inaugurazione della mostra Fèman si terrà mercoledì 8 marzo alle ore 17.30, le aperture sono in calendario il sabato, la domenica e i festivi, oltre a lunedì 24 aprile, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 17.

Féman è una mostra che vuole omaggiare le donne Vigezzine d’un tempo. Instancabili lavoratrici della nostra terra;
Coltivatrici, allevatrici, artigiane e colonne portanti delle loro famiglie;
Le donne hanno sempre dovuto cavarsela da sole in situazioni anche molto difficili; anche perché gli uomini mancavano, sia perché emigravano, o perché erano in guerra, o
lavoravano lontano.
Queste donne riuscirono a sopravvivere, grazie al loro stretto rapporto con la natura, al loro ingegno, sfruttando le risorse, e nello stesso tempo curando il territorio. Le località di montagna spesso lontane dalle grandi vie di comunicazione, hanno visto le donne testimoni di una affermazione di una cultura e di una società femminile.

Serena Guerra

Serena Guerra nasce a Domodossola il 19 febbraio 1993, vive nel pittoresco borgo di Craveggia in Valle Vigezzo, anche chiamata la “Valle dei pittori”.
Trascorre la primissima infanzia a Craveggia, in seguito la famiglia si trasferisce all’Arvina, piccola frazione a metà strada fra Craveggia e l’Alpe Blitz, dove Serena cresce in un clima gioioso, pace e silenzio regnano sovrani in quel luogo ove lo sguardo si perde all’orizzonte sulla magnifica catena dei 4000 del Vallese e sull’imponente massiccio del Monte Rosa.
Serena porta con sé il dono di comunicare emozioni, evidentemente, il luogo dove è cresciuta, e tuttora vive, ha contribuito a forgiarne l’animo buono e sensibile; Serena peró non si accontenta della comunicazione verbale, quello che ha dentro di sé, sente l’ esigenza di trasmetterlo attraverso una via molto più intricata e tortuosa, costellata di tormento e sofferta passione, quella più vicina all’anima: l’Arte.
L’Arte di Serena non si limita al disegno, dono innato, ma va ben oltre e alla costante ricerca della sua strada e al modo piú consono ed intimo di esprimersi Serena dedica tutta se stessa. Vissuta come una missione è l’esigenza da parte sua di ridare dignità e valore ad oggetti abbandonati dall’uomo che ripercorrendo il progresso tende a cancellare le proprie origini. Serena realizza opere utilizzando oggetti che facevano parte del quotidiano della vita in montagna, quella vita che ci siamo lasciati alle spalle con troppa superficialità.
Nei lavori di Serena, che si possono contemplare durante le sue esposizione oppure recandosi nel suo atelier, l’occhio sensibile potrà vedere molto più di quanto gli stia semplicemente d’innanzi e l’anima ricettiva cogliere ciò che Serena dice senza parlare.

 

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna - Mostra a Santa Maria Maggiore, Valle Vigezzo

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna è la curiosa mostra aperta presso il Centro Culturale Vecchio Municipio fino ad aprile 2023.

Il Comune di Santa Maria Maggiore termina l’anno culturale con un’esposizione che esplora il contesto naturalistico del borgo, dal taglio preciso, rivolto agli “altri” (“altri” da noi) animali di montagna. Il percorso, per nulla spiegato a parole, è raccontato dai protagonisti stessi, con le loro espressioni, la tenerezza, la natura selvaggia, il fascino e il mistero che ammaliano e spaventano l’uomo, “parente” ormai dimentico delle proprie lontane origini.
L’originalità della mostra è segnata sia dalla grafica surreale e immaginifica di Giulia Zanoletti, sia dalle diverse “chiavi di accesso” all’argomento.
L’approccio al tema è molteplice: una sala dedicata alle fotografie di Raffaele Baroffio, con una rappresentazione realistica che immortala in bianco e nero, con grande maestria, la fugacità di un momento o di una postura di incredibile bellezza; un piccolo spazio di “conoscenza” viva della montagna e dei suoi abitanti; un corridoio colorato e luccicante dedicato all’oggettistica con animali, la quale segnala quanto siamo capaci di giocare con loro, di provare infinita dolcezza nell’averli sul piumino del letto oppure di sentirsi a proprio agio indossando una camicetta con le farfalle e un’area didattica e giocosa dove i bambini possano imparare divertendosi.
Iinfine, una breve ma intensa disamina della pittura vigezzina, dove risplendono, fulgide, alcune opere di pura poesia: i racconti di vita quotidiana supportati dalle storie mitologiche ben presenti allo straordinario e coltissimo Antonio Gennari; il Giozza di segno che, però, inizia a cercare negli spazi un nuovo modo di esprimersi; il magnifico e poco esposto Carlo Gaudenzio Lupetti, unico pittore animalista della Valle, che ha avuto la sensibilità di concedere alle bestie l’onore di essere protagoniste di un’opera d’arte; il preciso gioco di ombra e luce del maestro Cavalli, l’atmosfera policroma ormai peculiare di Gianni Mellerio; il realismo godurioso dei pesci di Montini (che sono una natura morta, ma viva); una sorprendente vacca di Acetosi, che guarda e ascolta, l’intima ricerca di serenità e pace che solo Ciolina sa regalare, per finire con una magistrale capra di Gabriele Cantadore, perfetta nella sua resa anatomica e anche nelle emozioni fortissime che scatena.
Un angolo tutto suo è occupato dall’animale stiloforo appartenente al protiro dell’antica chiesa romanica di Santa Maria Maggiore.
Una mostra diversa e coinvolgente che si rivolge ad un pubblico trasversale, ad un pubblico capace di stupirsi e di interrogarsi.

Si ringraziano tutti i collezionisti che hanno prestato le opere
E poi:
Raffaele Baroffio
Davide Allesina e Aurelio Montanari
Giulia Zanoletti
Dalla credenza della nonna…le emozioni ritrovate
Roberto Bassa
Mauro Rutto di Apiario d’autore
Padre Massimo e la parrocchia della Vergine Assunta
I dipendenti e i collaboratori del Comune di Santa Maria Maggiore

Fino al 16 aprile l’esposizione sarà visitabile – ad offerta libera – solo nei fine settimana, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15.30 alle ore 17.30, con le seguenti eccezioni:

  • Per San Valentino aperta tutti i giorni dall’11 al 14 febbraio
  • Mercoledì 8 marzo apertura speciale per la Giornata Internazionale della Donna, con ingresso gratuito per le signore
  • Per Pasqua aperta tutti i giorni dall’8 al 16 aprile

 

***NUOVE DATE – APERTURA FINO AL 25 APRILE***

Dall’8 marzo al 25 aprile presso la Casa del Profumo Feminis Farina è visitabile la mostra Fèman, di Serena Guerra.

La mostra, a ingresso gratuito, sarà ospitata nella serra della Casa del Profumo Feminis-Farina. Alcune opere saranno visibili anche nel percorso espositivo, a pagamento, del museo.

L’inaugurazione della mostra Fèman si terrà mercoledì 8 marzo alle ore 17.30, le aperture sono in calendario il sabato, la domenica e i festivi, oltre a lunedì 24 aprile, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 17.

Féman è una mostra che vuole omaggiare le donne Vigezzine d’un tempo. Instancabili lavoratrici della nostra terra;
Coltivatrici, allevatrici, artigiane e colonne portanti delle loro famiglie;
Le donne hanno sempre dovuto cavarsela da sole in situazioni anche molto difficili; anche perché gli uomini mancavano, sia perché emigravano, o perché erano in guerra, o
lavoravano lontano.
Queste donne riuscirono a sopravvivere, grazie al loro stretto rapporto con la natura, al loro ingegno, sfruttando le risorse, e nello stesso tempo curando il territorio. Le località di montagna spesso lontane dalle grandi vie di comunicazione, hanno visto le donne testimoni di una affermazione di una cultura e di una società femminile.

Serena Guerra

Serena Guerra nasce a Domodossola il 19 febbraio 1993, vive nel pittoresco borgo di Craveggia in Valle Vigezzo, anche chiamata la “Valle dei pittori”.
Trascorre la primissima infanzia a Craveggia, in seguito la famiglia si trasferisce all’Arvina, piccola frazione a metà strada fra Craveggia e l’Alpe Blitz, dove Serena cresce in un clima gioioso, pace e silenzio regnano sovrani in quel luogo ove lo sguardo si perde all’orizzonte sulla magnifica catena dei 4000 del Vallese e sull’imponente massiccio del Monte Rosa.
Serena porta con sé il dono di comunicare emozioni, evidentemente, il luogo dove è cresciuta, e tuttora vive, ha contribuito a forgiarne l’animo buono e sensibile; Serena peró non si accontenta della comunicazione verbale, quello che ha dentro di sé, sente l’ esigenza di trasmetterlo attraverso una via molto più intricata e tortuosa, costellata di tormento e sofferta passione, quella più vicina all’anima: l’Arte.
L’Arte di Serena non si limita al disegno, dono innato, ma va ben oltre e alla costante ricerca della sua strada e al modo piú consono ed intimo di esprimersi Serena dedica tutta se stessa. Vissuta come una missione è l’esigenza da parte sua di ridare dignità e valore ad oggetti abbandonati dall’uomo che ripercorrendo il progresso tende a cancellare le proprie origini. Serena realizza opere utilizzando oggetti che facevano parte del quotidiano della vita in montagna, quella vita che ci siamo lasciati alle spalle con troppa superficialità.
Nei lavori di Serena, che si possono contemplare durante le sue esposizione oppure recandosi nel suo atelier, l’occhio sensibile potrà vedere molto più di quanto gli stia semplicemente d’innanzi e l’anima ricettiva cogliere ciò che Serena dice senza parlare.

 

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna - Mostra a Santa Maria Maggiore, Valle Vigezzo

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna è la curiosa mostra aperta presso il Centro Culturale Vecchio Municipio fino ad aprile 2023.

Il Comune di Santa Maria Maggiore termina l’anno culturale con un’esposizione che esplora il contesto naturalistico del borgo, dal taglio preciso, rivolto agli “altri” (“altri” da noi) animali di montagna. Il percorso, per nulla spiegato a parole, è raccontato dai protagonisti stessi, con le loro espressioni, la tenerezza, la natura selvaggia, il fascino e il mistero che ammaliano e spaventano l’uomo, “parente” ormai dimentico delle proprie lontane origini.
L’originalità della mostra è segnata sia dalla grafica surreale e immaginifica di Giulia Zanoletti, sia dalle diverse “chiavi di accesso” all’argomento.
L’approccio al tema è molteplice: una sala dedicata alle fotografie di Raffaele Baroffio, con una rappresentazione realistica che immortala in bianco e nero, con grande maestria, la fugacità di un momento o di una postura di incredibile bellezza; un piccolo spazio di “conoscenza” viva della montagna e dei suoi abitanti; un corridoio colorato e luccicante dedicato all’oggettistica con animali, la quale segnala quanto siamo capaci di giocare con loro, di provare infinita dolcezza nell’averli sul piumino del letto oppure di sentirsi a proprio agio indossando una camicetta con le farfalle e un’area didattica e giocosa dove i bambini possano imparare divertendosi.
Iinfine, una breve ma intensa disamina della pittura vigezzina, dove risplendono, fulgide, alcune opere di pura poesia: i racconti di vita quotidiana supportati dalle storie mitologiche ben presenti allo straordinario e coltissimo Antonio Gennari; il Giozza di segno che, però, inizia a cercare negli spazi un nuovo modo di esprimersi; il magnifico e poco esposto Carlo Gaudenzio Lupetti, unico pittore animalista della Valle, che ha avuto la sensibilità di concedere alle bestie l’onore di essere protagoniste di un’opera d’arte; il preciso gioco di ombra e luce del maestro Cavalli, l’atmosfera policroma ormai peculiare di Gianni Mellerio; il realismo godurioso dei pesci di Montini (che sono una natura morta, ma viva); una sorprendente vacca di Acetosi, che guarda e ascolta, l’intima ricerca di serenità e pace che solo Ciolina sa regalare, per finire con una magistrale capra di Gabriele Cantadore, perfetta nella sua resa anatomica e anche nelle emozioni fortissime che scatena.
Un angolo tutto suo è occupato dall’animale stiloforo appartenente al protiro dell’antica chiesa romanica di Santa Maria Maggiore.
Una mostra diversa e coinvolgente che si rivolge ad un pubblico trasversale, ad un pubblico capace di stupirsi e di interrogarsi.

Si ringraziano tutti i collezionisti che hanno prestato le opere
E poi:
Raffaele Baroffio
Davide Allesina e Aurelio Montanari
Giulia Zanoletti
Dalla credenza della nonna…le emozioni ritrovate
Roberto Bassa
Mauro Rutto di Apiario d’autore
Padre Massimo e la parrocchia della Vergine Assunta
I dipendenti e i collaboratori del Comune di Santa Maria Maggiore

Fino al 16 aprile l’esposizione sarà visitabile – ad offerta libera – solo nei fine settimana, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15.30 alle ore 17.30, con le seguenti eccezioni:

  • Per San Valentino aperta tutti i giorni dall’11 al 14 febbraio
  • Mercoledì 8 marzo apertura speciale per la Giornata Internazionale della Donna, con ingresso gratuito per le signore
  • Per Pasqua aperta tutti i giorni dall’8 al 16 aprile

 

***NUOVE DATE – APERTURA FINO AL 25 APRILE***

Dall’8 marzo al 25 aprile presso la Casa del Profumo Feminis Farina è visitabile la mostra Fèman, di Serena Guerra.

La mostra, a ingresso gratuito, sarà ospitata nella serra della Casa del Profumo Feminis-Farina. Alcune opere saranno visibili anche nel percorso espositivo, a pagamento, del museo.

L’inaugurazione della mostra Fèman si terrà mercoledì 8 marzo alle ore 17.30, le aperture sono in calendario il sabato, la domenica e i festivi, oltre a lunedì 24 aprile, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 17.

Féman è una mostra che vuole omaggiare le donne Vigezzine d’un tempo. Instancabili lavoratrici della nostra terra;
Coltivatrici, allevatrici, artigiane e colonne portanti delle loro famiglie;
Le donne hanno sempre dovuto cavarsela da sole in situazioni anche molto difficili; anche perché gli uomini mancavano, sia perché emigravano, o perché erano in guerra, o
lavoravano lontano.
Queste donne riuscirono a sopravvivere, grazie al loro stretto rapporto con la natura, al loro ingegno, sfruttando le risorse, e nello stesso tempo curando il territorio. Le località di montagna spesso lontane dalle grandi vie di comunicazione, hanno visto le donne testimoni di una affermazione di una cultura e di una società femminile.

Serena Guerra

Serena Guerra nasce a Domodossola il 19 febbraio 1993, vive nel pittoresco borgo di Craveggia in Valle Vigezzo, anche chiamata la “Valle dei pittori”.
Trascorre la primissima infanzia a Craveggia, in seguito la famiglia si trasferisce all’Arvina, piccola frazione a metà strada fra Craveggia e l’Alpe Blitz, dove Serena cresce in un clima gioioso, pace e silenzio regnano sovrani in quel luogo ove lo sguardo si perde all’orizzonte sulla magnifica catena dei 4000 del Vallese e sull’imponente massiccio del Monte Rosa.
Serena porta con sé il dono di comunicare emozioni, evidentemente, il luogo dove è cresciuta, e tuttora vive, ha contribuito a forgiarne l’animo buono e sensibile; Serena peró non si accontenta della comunicazione verbale, quello che ha dentro di sé, sente l’ esigenza di trasmetterlo attraverso una via molto più intricata e tortuosa, costellata di tormento e sofferta passione, quella più vicina all’anima: l’Arte.
L’Arte di Serena non si limita al disegno, dono innato, ma va ben oltre e alla costante ricerca della sua strada e al modo piú consono ed intimo di esprimersi Serena dedica tutta se stessa. Vissuta come una missione è l’esigenza da parte sua di ridare dignità e valore ad oggetti abbandonati dall’uomo che ripercorrendo il progresso tende a cancellare le proprie origini. Serena realizza opere utilizzando oggetti che facevano parte del quotidiano della vita in montagna, quella vita che ci siamo lasciati alle spalle con troppa superficialità.
Nei lavori di Serena, che si possono contemplare durante le sue esposizione oppure recandosi nel suo atelier, l’occhio sensibile potrà vedere molto più di quanto gli stia semplicemente d’innanzi e l’anima ricettiva cogliere ciò che Serena dice senza parlare.

 

Casa del Profumo, Santa Maria Maggiore - ph. Susy Mezzanotte

In occasione della Settimana del Profumo, sabato 25 marzo alle ore 15.30 è organizzata una esaustiva visita guidata al percorso multisensoriale della Casa del Profumo, il museo dedicato all’Acqua di Colonia.

L’area espositiva della Casa del Profumo rappresenta un vero e proprio viaggio nella storia della celebre, e antichissima, Acqua di Colonia.
Scoprirete un piccolo museo multisensoriale e coinvolgente: per la prima volta potrete addentrarvi nella storia più autentica dell’Acqua di Colonia, scoprendo aneddoti e vicende finora poco conosciute.
Con una sosta al bookshop del piano terra potrete inoltre acquistare gli esclusivi prodotti profumati – ma non solo – della linea ufficiale Aqua Mirabilis.

Durata 45-60 minuti.
Costo €5 a persona.
Prenotazione obbligatoria entro le ore 12 del giorno stesso a casadelprofumosmm@gmail.com.
Minimo 5 persone, massimo 15.

Clicca qui e scopri la Casa del Profumo.

 

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna - Mostra a Santa Maria Maggiore, Valle Vigezzo

Bestialità – Approcci seri e faceti agli “altri” animali di montagna è la curiosa mostra aperta presso il Centro Culturale Vecchio Municipio fino ad aprile 2023.

Il Comune di Santa Maria Maggiore termina l’anno culturale con un’esposizione che esplora il contesto naturalistico del borgo, dal taglio preciso, rivolto agli “altri” (“altri” da noi) animali di montagna. Il percorso, per nulla spiegato a parole, è raccontato dai protagonisti stessi, con le loro espressioni, la tenerezza, la natura selvaggia, il fascino e il mistero che ammaliano e spaventano l’uomo, “parente” ormai dimentico delle proprie lontane origini.
L’originalità della mostra è segnata sia dalla grafica surreale e immaginifica di Giulia Zanoletti, sia dalle diverse “chiavi di accesso” all’argomento.
L’approccio al tema è molteplice: una sala dedicata alle fotografie di Raffaele Baroffio, con una rappresentazione realistica che immortala in bianco e nero, con grande maestria, la fugacità di un momento o di una postura di incredibile bellezza; un piccolo spazio di “conoscenza” viva della montagna e dei suoi abitanti; un corridoio colorato e luccicante dedicato all’oggettistica con animali, la quale segnala quanto siamo capaci di giocare con loro, di provare infinita dolcezza nell’averli sul piumino del letto oppure di sentirsi a proprio agio indossando una camicetta con le farfalle e un’area didattica e giocosa dove i bambini possano imparare divertendosi.
Iinfine, una breve ma intensa disamina della pittura vigezzina, dove risplendono, fulgide, alcune opere di pura poesia: i racconti di vita quotidiana supportati dalle storie mitologiche ben presenti allo straordinario e coltissimo Antonio Gennari; il Giozza di segno che, però, inizia a cercare negli spazi un nuovo modo di esprimersi; il magnifico e poco esposto Carlo Gaudenzio Lupetti, unico pittore animalista della Valle, che ha avuto la sensibilità di concedere alle bestie l’onore di essere protagoniste di un’opera d’arte; il preciso gioco di ombra e luce del maestro Cavalli, l’atmosfera policroma ormai peculiare di Gianni Mellerio; il realismo godurioso dei pesci di Montini (che sono una natura morta, ma viva); una sorprendente vacca di Acetosi, che guarda e ascolta, l’intima ricerca di serenità e pace che solo Ciolina sa regalare, per finire con una magistrale capra di Gabriele Cantadore, perfetta nella sua resa anatomica e anche nelle emozioni fortissime che scatena.
Un angolo tutto suo è occupato dall’animale stiloforo appartenente al protiro dell’antica chiesa romanica di Santa Maria Maggiore.
Una mostra diversa e coinvolgente che si rivolge ad un pubblico trasversale, ad un pubblico capace di stupirsi e di interrogarsi.

Si ringraziano tutti i collezionisti che hanno prestato le opere
E poi:
Raffaele Baroffio
Davide Allesina e Aurelio Montanari
Giulia Zanoletti
Dalla credenza della nonna…le emozioni ritrovate
Roberto Bassa
Mauro Rutto di Apiario d’autore
Padre Massimo e la parrocchia della Vergine Assunta
I dipendenti e i collaboratori del Comune di Santa Maria Maggiore

Fino al 16 aprile l’esposizione sarà visitabile – ad offerta libera – solo nei fine settimana, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15.30 alle ore 17.30, con le seguenti eccezioni:

  • Per San Valentino aperta tutti i giorni dall’11 al 14 febbraio
  • Mercoledì 8 marzo apertura speciale per la Giornata Internazionale della Donna, con ingresso gratuito per le signore
  • Per Pasqua aperta tutti i giorni dall’8 al 16 aprile

 

***NUOVE DATE – APERTURA FINO AL 25 APRILE***

Dall’8 marzo al 25 aprile presso la Casa del Profumo Feminis Farina è visitabile la mostra Fèman, di Serena Guerra.

La mostra, a ingresso gratuito, sarà ospitata nella serra della Casa del Profumo Feminis-Farina. Alcune opere saranno visibili anche nel percorso espositivo, a pagamento, del museo.

L’inaugurazione della mostra Fèman si terrà mercoledì 8 marzo alle ore 17.30, le aperture sono in calendario il sabato, la domenica e i festivi, oltre a lunedì 24 aprile, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 17.

Féman è una mostra che vuole omaggiare le donne Vigezzine d’un tempo. Instancabili lavoratrici della nostra terra;
Coltivatrici, allevatrici, artigiane e colonne portanti delle loro famiglie;
Le donne hanno sempre dovuto cavarsela da sole in situazioni anche molto difficili; anche perché gli uomini mancavano, sia perché emigravano, o perché erano in guerra, o
lavoravano lontano.
Queste donne riuscirono a sopravvivere, grazie al loro stretto rapporto con la natura, al loro ingegno, sfruttando le risorse, e nello stesso tempo curando il territorio. Le località di montagna spesso lontane dalle grandi vie di comunicazione, hanno visto le donne testimoni di una affermazione di una cultura e di una società femminile.

Serena Guerra

Serena Guerra nasce a Domodossola il 19 febbraio 1993, vive nel pittoresco borgo di Craveggia in Valle Vigezzo, anche chiamata la “Valle dei pittori”.
Trascorre la primissima infanzia a Craveggia, in seguito la famiglia si trasferisce all’Arvina, piccola frazione a metà strada fra Craveggia e l’Alpe Blitz, dove Serena cresce in un clima gioioso, pace e silenzio regnano sovrani in quel luogo ove lo sguardo si perde all’orizzonte sulla magnifica catena dei 4000 del Vallese e sull’imponente massiccio del Monte Rosa.
Serena porta con sé il dono di comunicare emozioni, evidentemente, il luogo dove è cresciuta, e tuttora vive, ha contribuito a forgiarne l’animo buono e sensibile; Serena peró non si accontenta della comunicazione verbale, quello che ha dentro di sé, sente l’ esigenza di trasmetterlo attraverso una via molto più intricata e tortuosa, costellata di tormento e sofferta passione, quella più vicina all’anima: l’Arte.
L’Arte di Serena non si limita al disegno, dono innato, ma va ben oltre e alla costante ricerca della sua strada e al modo piú consono ed intimo di esprimersi Serena dedica tutta se stessa. Vissuta come una missione è l’esigenza da parte sua di ridare dignità e valore ad oggetti abbandonati dall’uomo che ripercorrendo il progresso tende a cancellare le proprie origini. Serena realizza opere utilizzando oggetti che facevano parte del quotidiano della vita in montagna, quella vita che ci siamo lasciati alle spalle con troppa superficialità.
Nei lavori di Serena, che si possono contemplare durante le sue esposizione oppure recandosi nel suo atelier, l’occhio sensibile potrà vedere molto più di quanto gli stia semplicemente d’innanzi e l’anima ricettiva cogliere ciò che Serena dice senza parlare.