“Lorenzo Peretti Junior tra pensiero e pittura” è la serie di cinque opere per celebrare il 150° anniversario della nascita del pittore vigezzino, in mostra dal 30 ottobre al 2 novembre presso le sale espositive del Centro Culturale Vecchio Municipio di Santa Maria Maggiore.
Il percorso sarà visitabile dal 30 ottobre al 2 novembre tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.30.
Alle ore 17.30 di sabato 30 ottobre presso la Sala Mandamentale è in programma una conferenza con il filosofo e docente universitario Jonathan Salina, formatosi alla Normale di Pisa, che guiderà il pubblico in questo viaggio alla (ri)scoperta del maestro vigezzino.
Per accedere all’incontro e alla mostra è necessario presentare il Green Pass. L’evento è organizzato dalla Fondazione Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini in collaborazione con Museo Immaginario e Comune di Santa Maria Maggiore.
Lorenzo Peretti Junior (1871-1953) è stato uno dei principali rappresentanti della pittura vigezzina tra Otto e Novecento, nonché una delle voci potenzialmente più significative del rinnovamento post-impressionistico della pittura italiana. Personalità schiva e dedita ad una intensa ricerca estetica e filosofica, ridusse ai minimi termini la propria attività pubblica di artista, rifiutando di esporre le proprie opere per tutti gli ultimi decenni di vita, trascorsi tra la sua casa e il suo studio di Toceno. Libero da preoccupazioni di carattere economico (discendeva da una facoltosa stirpe di pittori vigezzini), rifiutò anche di farsi “canalizzare” dalle correnti commerciali del divisionismo italiano, che decreteranno – tra gli altri fattori – il grande successo dell’amico e compagno di ricerche di Peretti, Carlo Fornara. La caratteristica principale della sua pittura (le datazioni della quale sono difficilmente ricostruibili) è la capacità imitativa, ricostruttiva e sperimentale. Si possono ravvisare nei suoi dipinti molteplici influenze diverse, che Peretti sa abilmente assimilare per ricavarne opere originali, nelle quali la ricerca estetica è spinta sempre più avanti rispetto al modello originario. Egli prende un modello passato o presente (Fontanesi, Monticelli, Cézanne, Puvis de Chavannes, Segantini, Seurat tra molti altri) e lo “decostruisce” per infondergli nuova linfa e porre in atto le proprie sperimentazioni su luce e colore. Anche dal punto di vista tecnico e dei materiali, egli è un profondo sperimentatore, come dimostra l’utilizzo di materiali anche infrequenti nella pittura classica (come il supporto in cartone, per lui paradigmatico) e la peculiare pratica – talvolta adottata anche da Fornara – di raschiare la superficie cromatica di un’opera appena realizzata con dei cocci di bottiglia, per dilaniarla e ottenere effetti inediti. Non solo dal punto di vista “pratico”, ma anche da quello teorico Peretti si rivela innovatore, immettendo nella propria opera pittorica la sua vastissima coscienza ed erudizione filosofica, teologica e teosofica, non soltanto nei contenuti esteriori (come, ad esempio, nella rappresentazione dei druidi in una delle sue opere più significative), ma anche nelle metodologie stesse applicate alla ricerca estetica, come il presupposto fondamentale della ricerca di un’unità originaria attraverso le dispersioni della realtà empirica.
L’evento è realizzato grazie a Fondazione Cariplo, Fondazione Comunitaria del VCO, Fondazione Ciolina, Fondazione Gennari, Museo regionale dell’Emigrazione Vigezzina nel mondo.
Le sale del Centro Culturale Vecchio Municipio fino al 2 novembre ospitano anche la mostra dedicata a Carlo Fornara.