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Musica da bere 2019 – Vox Celli

13-07-2019 17:45 - 13-07-2019 19:00

La proposta musicale di Santa Maria Maggiore per l’estate 2019 è quanto mai ricca, grazie ad un programma come sempre curato dal Direttore Artistico Roberto Bassa, in sinergia con l’ufficio cultura e turismo del Comune.
Immancabili saranno i concerti di Musica da bere – in calendario dal 6 luglio al 28 agosto – che rappresenta una rassegna storica, consolidata per Santa Maria Maggiore, e da una quindicina di anni offre appuntamenti musicali di alto livello. L’orario pomeridiano, la collocazione delle esibizioni in ambienti diversi e l’eccellente qualità delle proposte musicali ne hanno garantito un successo solido sin dalle prime edizioni.

Sabato 13 luglio alle ore 17.45 nel Cortile di Villa Antonia il violoncellista Lamberto Curtoni si esibirà in Vox Celli, che alterna brani classici a composizioni contemporanee.

Il titolo del concerto è mutuato dal titolo di un movimento di un brano di mia composizione Daseia in cui mi sono riproposto di far dialogare elementi antichi con il linguaggio contemporaneo. Per sua natura il violoncello è uno strumento in grado di trasformarsi, di interpretare ed evocare sonorità molto differenti e in Vox Celli mi ripropongo di portare al pubblico parte di queste esperienze musicali che compio durante il mio percorso artistico.
L’origine dello strumento e le esperienze precedenti alla sua nascita sono oggetto di costante studio e interesse e proprio da questa esperienza e dai capolavori scritti da Bach incomincia questo concerto.
Le Suites di J.S. Bach, tra i primi esempi di musica per violoncello non accompagnato, immediatamente accostabili anche al lavoro tastieristico di Frescobaldi, questa “ricerca” a carattere quasi improvvisativo è il nodo fondamentale in cui lo stesso J.S.Bach articola buona parte della sua III Suite per violoncello. già dal preludio si intuisce la necessità delle voci a farsi chiare, diventare utopicamente distinte, come in una visione tastieristica. L’inventiva poetica incontra la costruzione logica in questa Suite, costituita da una successione regolare di quattro danze francesi, stilizzate da Bach per il timbro solistico del violoncello – allemande, courante, sarabande, gigue. Un “esprit de géometrie”, come si era diffuso ai primi del Settecento, dove l’impianto formale risponde al più severo razionalismo, ma dove l’invenzione fluisce libera e ispirata a una raffinata eleganza e a una “tendresse” tipicamente francesi. Come accade per tutte le Suites strumentali di J.S.Bach il carattere di danza è metabolizzato, pre testo per arricchire le stesse, con l’assoluto controllo della scrittura e il genio propone ad uno strumento non accompagnato possibilità espressive e tecniche d’innovazione per l’epoca.
Il concerto prosegue poi, con un grande salto temporale al nostro tempo con un brano di mia composizione molto particolare: Capriccio sul tema “Stanco di Pascolar”. Ho scritto questo Capriccio qualche anno fa per un’occasione molto signiicativa, mi chiesero di scrivere un brano su un antico tema popolare Ligure. Durante la ricerca delle fonti scoprii un fatto poco noto sulla carriera di Paganini. Il virtuoso Genovese scrisse un Capriccio per violino solo su un antico tema popolare ligure (e diffuso in tutto il nord Italia) di cui diede la prima esecuzione a Londra. Il Capriccio andò perduto e ad oggi non se ne trovo traccia. La mia intenzione compositiva è stata da subito chiara: scrivere sul tema popolare Ligure e omaggiare quello che poteva essere il Capriccio perduto di Paganini adottando il suo stile virtuosistico e portandolo al mio violoncello.
Il programma prosegue con Luce un altro brano di mia composizione, una vera e propria partitura coreograica. Ho ideato questo brano pensando ad una coreograia di arco: le variazioni agoniche e armoniche tracciano differenti linee nel disegno dell’arco creando forme e geometrie differenti. Il brano si sviluppa su un ostinato e si muove intorno alla tonalità di sol esplorandone tutte le sfumature di colore.
Il brano successivo è la celebre Suite di Gaspar Cassadò, celebre violoncellista e compositore spagnolo che visse a lungo a Firenze. Cassadò dedicò al suo strumento moltissime pagine in cui le sonorità della sua terra d’origine sono sempre presenti e rinnovate armonicamente. Questa Suite in tre movimenti è costruita intorno a Danze di estrazione Spagnola ed ha al suo interno delle citazioni dalla musica di Kodaly e Ravel. Le origini spagnole di Cassadò tornano nella scelta della forma tutta costruita su ritmi Catalani, Asturiani e Galiziani.
Nel programma è costantemente presente un rimando ad antiche forme di musica popolare trasformate e argomentate nella forma classica, sin dalla sua nascita il violoncello è uno strumento in continua evoluzione, in grado di confrontarsi con qualsiasi repertorio e, per sua natura strumento più simile alla voce umana, a conclusione del programma alcune celebri canzoni dei Beatles trascritte e arrangiate da me in una singolare versione per violoncello solo.

Lamberto Curtoni

Ecco il programma della serata:
J.S.Bach, Suite III in do magg. BWV 1009
L.Curtoni, Capriccio sopra il tema “Stanco di pascolar”
Luce (da “Songs from earth and sea”)
G.Cassadò, Suite per violoncello solo
The Beatles, Songs (arrangiamenti L. Curtoni)

L’ingresso al concerto è gratuito. In caso di maltempo il concerto si terrà nella Sala della Musica del Teatro Comunale.

Lamberto Curtoni nasce a Piacenza il 27 Settembre 1987 da una famiglia di musicisti.
Si diploma e si laurea con il massimo dei voti al Conservatorio “G.Verdi” di Torino e successivamente ha studiato e si è perfezionato con Giovanni Sollima. Ha eseguito numerosi concerti in qualità di solista in prestigiose sedi tra le quali: Festival “La Milanesiana” di Milano, Unione Musicale di Torino, Cervo Festival, Teatro Grande di Brescia, Viotti Festival di Vercelli, Monteverdi Tuscany Festival, Auditorium Parco della Musica di Roma, Teatro Valle Roma, Teatro Sistina di Roma, Roma Jazz Festival, Casa del Jazz di Roma, Theatre Municipal di Bastia (Corsica), Theatre National d’Algerie (Algeria), Blue Note di Milano, Castello Sforzesco di Milano, Umbria Jazz, Ischia Jazz Festival, Teatro Massimo di Cagliari, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro San Carlo di Napoli e Ravello Festival, riscuotendo ovunque unanimi consensi di pubblico e di critica.
Parallelamente alla carriera di violoncellista affianca l’attività di compositore. Le sue composizioni sono commissionate ed eseguite in tutto il mondo presso stagioni musicali di rilievo.
La sua idea di musica è trasversale, capace di interessare il pubblico classico e incuriosire i giovani, crede fortemente nelle contaminazioni sempre supportate da una solida struttura architettonica.
Nella sua musica il suo violoncello ha sempre un ruolo determinante: l’atto creativo nasce da lì, improvvisando oppure scrivendo intenzionalmente. La sua musica è la sintesi delle esperienze musicali che da sempre lo accompagnano, per lui l’esperienza compositiva è del tutto naturale e, come accade per i viaggi iniziatici, una crescita continua e un modo per affrontare un’indagine interiore che si traduce e metabolizza nell’atto esecutivo. Nella sua musica si trovano influenze popolari, spesso con riferimento al patrimonio musicale Occitano proprio dei luoghi in cui vive e lavora, contrapposti brani dal carattere contemplativo; si ha la possibilità di entrare in contatto con mondi lontanissimi che affondano radici nel canto, come prima esperienza umana, e si traducono in suoni sintetici, confrontandosi cosi con il nostro tempo.
La sua musica ha più livelli di ascolto e, ad ognuno di questi, ci si può relazionare come avvicinandosi ad un quadro e cercane i dettagli, le vie di fuga, la dimensione.


Il programma di questa stagione è decisamente ricco e di grande varietà: toccheremo generi diversi, dal repertorio classico tradizionale a quello originalmente creativo, dal jazz alla musica d’autore su testi dialettali. Una ricchezza che mi auguro possa interessare il pubblico tradizionale e avvicinare nuovi amici a incontri musicali piacevoli e coinvolgenti.

Roberto Bassa, Direttore Artistico