A Santa Maria Maggiore da lunedì 19 a domenica 25 agosto 2019 torna per il settimo anno consecutivo Sentieri e Pensieri, il festival letterario sotto la Direzione Artistica di Bruno Gambarotta.
Anche quest’estate saranno molti gli autori, artisti e protagonisti del panorama culturale italiano che saliranno sul palco in Piazza Risorgimento o presso il Teatro Comunale e che andranno a comporre un ricchissimo calendario di appuntamenti, tutti a ingresso gratuito. Sostenuta e fortemente voluta dal Comune di Santa Maria Maggiore, la rassegna Sentieri e Pensieri propone incontri con i protagonisti della letteratura, della cultura, dello sport e dello spettacolo, presentazioni di libri e interviste. Per tutta la durata dell’evento sarà inoltre allestito un bookshop in Piazza Risorgimento, gestito dall’Associazione Libriamoci degli editori e dei librai del Verbano Cusio Ossola.
Sabato 24 agosto alle ore 21 a pochi giorni dal centenario della nascita del “Campionissimo”, un vero e proprio tributo al grande ciclista alessandrino, con la presentazione di Alfabeto Fausto Coppi. Presente sul palco di Sentieri e Pensieri Gino Cervi, coautore insieme a Giovanni Battistuzzi, accompagnato da Marina Coppi, figlia del grande ciclista piemontese. A moderare l’incontro sarà il giornalista sportivo Gianluca Trentini.
Gino Cervi da trent’anni lavora nei libri: scrive di sport ed è coppiano per linea materna. Ha scritto un libro di racconti per ragazzi sulle Olimpiadi (Storie a cinque cerchi, 2012) e uno sui luoghi storici dello sport a Milano (Milano nello sport, 2014).
Alfabeto Fausto Coppi (Ediciclo)
Illustrazioni di Riccardo Guasco
Una biofiction in 100 brevi racconti che, come in un essenziale sillabario di oggetti, accadimenti, luoghi, sentimenti ordinati dalla A alla Z, disegna intorno alle 21 lettere dell’alfabeto vita, avventure e disavventure del Campionissimo.
Fausto Coppi, come un vero classico dell’arte del Novecento, è una figura scomposta, spezzata, contraddittoria: garzone e airone, splendido e goffo, invincibile e fragile, mortale a quarant’anni, immortale a cento. Di lui, della sua vita, delle sue imprese, della sua morte forse si è già scritto tutto. Non resta che provare a ricomporre per frammenti lo specchio della sua storia e a riordinarli come in un sillabario, in ordine alfabetico, per piccole illuminazioni laterali: un oggetto, un sentimento, un dettaglio trascurabile al primo sguardo. Dalla A alla Z, cento microstorie, cento piccoli quadri rileggono Fausto Coppi come un’opera cubista, con le 21 lettere dell’alfabeto, racconti tra i racconti, illustrate dal segno inconfondibile di Riccardo Guasco.
Giovanni Battistuzzi, giornalista a “Il Foglio” dal 2014, si occupa di sport, soprattutto ciclismo: nel sito web del quotidiano tiene un blog dal titolo Girodiruota, lo stesso del suo libro pubblicato nel 2014.
Riccardo Guasco, illustratore di fama internazionale, è tra i migliori interpreti della “fantasia in bicicletta”: ha lavorato per il “New Yorker”, il “Los Angeles Magazine”, “La Repubblica”, “L’Espresso”, “Gazzetta dello Sport”, Thames & Hudson, Mondadori, Utet, Topipittori e molti altri marchi.
«Novi Ligure, 31 ottobre 1953
Il biondino e gli altri due entrarono e in un salone disadorno, quasi monacale, Fausto Coppi era sdraiato su di una panca. Lo massaggiava un omaccione con un paio occhialoni da sole a coprirgli lo sguardo. Tutto era fermo nella stanza, tranne le mani dell’uomo sulle gambe del campione. […]
“Tu sei Jacques, vero?”, disse Coppi. Il biondino fece due passi verso il campione. Cavanna gli si avvicinò. Gli prese il polso, ne valutò l’ossatura, tastò la muscolatura del collo, scese a misurare cassa toracica e stomaco sino a soppesare cosce e polpacci. Ritornò a impugnare il polso. “Emozionato, eh?”. Il biondino arrossì. Fausto sorrise. “Sei un orco” disse a Biagio. Poi guardò il ragazzo: “Gran Premio di Francia, Gran Premio delle Nazioni, Gran Premio di Lugano: un bel bottino. E non hai ancora vent’anni. Ma la classe si vede se ce l’hai o non ce l’hai, anche a diciotto”.
E mentre parlava il suo sguardo era mite e sincero, quello di uno che pensa davvero alle cose che dice.
Cavanna sentiva il polso e diceva: “Bene, bene, benissimo”. Fausto annuiva solo con la testa, senza dire una parola. Poi interruppe il silenzio: “A vent’anni il corpo sa tutto di te, poi diventa sempre più sordo. Dagli retta, per il momento. Certo, avere uno che si prende cura sarebbe molto meglio…”
Una guida o una balia? Il biondino aveva bisogno di ordini e disciplina? Qualche ora dopo Cavanna lo portò a vedere la sua scuola di talenti e lo invitò a restare. Il francesino si sentì onorato, ma i suoi occhi vedevano tavoli di legno lordo e panche da osteria, brande militari e giovani corridori stanchi morti. Un’Italia poverissima e in bianco e nero.
Il biondino abbassò la testa: “C’ho in testa il mio metodo. E so dove voglio arrivare. Di fame e disciplina non ne voglio sapere”.
Però non lo disse. Lo pensò soltanto. Senza guardarlo negli occhi Jacques Anquetil all’omaccione nero disse: “No, grazie”».
Sentieri e Pensieri 2019 è realizzato dal Comune di Santa Maria Maggiore, con il patrocinio e sostegno della Regione Piemonte, con il prezioso contributo di Fondazione Comunitaria VCO e con la collaborazione della Fondazione Circolo dei lettori. Sentieri e Pensieri fa parte di Borgate dal vivo.
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