fbpx

Calendario eventi

< 2019 >
Dicembre 30 - Gennaio 05
  • 30
    30.Dicembre.Lunedi
    Mostra scope della Befana - Santa Maria Maggiore - ph. Susy Mezzanotte

    Le scope della Befana decorate al Vecchio Lavatoio

    10:00 -17:00
    30-12-2019

    Da venerdì 6 dicembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020 presso il Vecchio Lavatoio potrete visitare la simpatica esposizione di scope di saggina decorate.

    Ogni anno, durante i Mercatini e fino all’Epifania, un nuovo sugestivo allestimento natalizio vi stupirà al Vecchio Lavatoio, in via Roma, uno dei luoghi più intimi e raccolti di Santa Maria Maggiore. Quest’anno scoprite le Scope della Befana decorate, lontano dalla folla dei Mercatini e delle festività natalizie, per immergervi in un originale spirito natalizio!

     

    Mostra "Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve"

    16:00 -18:30
    30-12-2019

    Da venerdì 27 dicembre presso il Centro Culturale Vecchio Municipio è aperta la divertente mostra “Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve. Storia della calza e della sua sparizione in lavatrice”.

    L’inaugurazione della mostra sarà venerdì 27 dicembre alle ore 11. L’esposizione sarà visitabile, a ingresso libero, fino a lunedì 6 gennaio tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 18.30. In seguito nei weekend fino a domenica 1 marzo 2020.

    Mercoledì 1 gennaio è organizzata una visita guidata con lettura animata della mostra, con merenda e brindisi di inizio anno. Scopri di più cliccando qui.

    ***

    Un’indispensabile premessa a questa piccola ricostruzione dell’archeologia delle calze è relativa al fatto che nell’antichità gli indumenti utilizzati per proteggere dal freddo i piedi e le gambe erano per lo più gambali, atti a coprire tutta la gamba, oltre ai piedi, oppure ghette, prive di copertura per il piede, che venivano abbinate a calzature imbottite.

    I primi antenati delle calze che si conoscano sono i calzoni abbinati a calzature imbottite indossati dall’Uomo dei Ghiacci, il famoso Öetzi rinvenuto sulle montagne dell’Alto Adige. Questo montanaro del 3300 a.C. indossava sulle gambe robuste ghette in cuoio di capra, mentre ai piedi portava calzature in cuoio imbottite di fieno.

    Ancora dai ghiacci dell’Alto Adige, e precisamente dalle Vedrette di Ries, ci vengono resti di calze di lana dell’età del Ferro, databili al VII secolo a.C., che si avvicinano molto come forma ai calzettoni da montagna di oggi, anche se la parte che copre la gamba e quella che copre il piede sono ancora separate. Questi calzettoni sono stati tessuti manualmente al telaio verticale con lana caprina. Presentano foggia del tutto analoga anche i gambali abbinati a calze con suola rinforzata rinvenuti in una sepoltura femminile del II secolo a.C. in Francia a Les Martres de Veyre.

    Per trovare delle calze lavorate a maglia, proprio come quelle realizzate dalle nostre nonne, dobbiamo aspettare il II secolo d.C. e spostarci nell’antico Egitto, dove in diverse tombe sono stati rinvenuti calzini, che mostrano un gusto moderno e vivace nell’uso di colori e fantasie a righe. Queste sorta di babbucce presentano la sede modellata per l’alluce, dettaglio che si ritrova a distanza di millenni anche in modelli attuali.

    In epoca greco-romana erano utilizzati soprattutto nell’esercito i tibiales, fasce di tessuto di lana, arrotolate intorno alla gamba e sorrette da cinturini e legacci di cuoio, che non coprivano però il piede. Questo indumento venne nella tarda romanità sostituito da veri e propri calzoni, le bracae, mutate dai Barbari delle province nordiche, molto più efficaci per proteggere dal freddo, e spesso strutturati come pesanti calzamaglie, in modo da prevedere anche la copertura del piede.

    Testo a cura di Elena Poletti, Civico Museo Archeologico Mergozzo

     

    Presepi a cielo aperto a Crana

    20:30 -20:00
    06-12-2019-06-01-2020

    Martedì 7 dicembre accensione delle luci nei presepi del centro storico di Crana.

    L’inaugurazione, alle ore 20.30 di sabato 7 dicembre, sarà impreziosita dall’accensione delle luci natalizie tra le vie del paese. A seguire distribuzione di profumato vin brulè e golosa cioccolata calda.
    I Presepi a cielo aperto, in materiali differenti e realizzati con grande fantasia e cura, sono allestiti dagli abitanti di Crana e sono posizionati lungo un affascinante percorso di scoperta… finestra dopo finestra, nei sottoscala o in anfratti visibili della splendida frazione di Santa Maria Maggiore.
    L’evento è realizzato dall’Associazione Insieme per Crana.

    Scopri qui Crana e le frazioni di Santa Maria Maggiore.

  • 31
    31.Dicembre.Martedì
    Mostra scope della Befana - Santa Maria Maggiore - ph. Susy Mezzanotte

    Le scope della Befana decorate al Vecchio Lavatoio

    10:00 -17:00
    31-12-2019

    Da venerdì 6 dicembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020 presso il Vecchio Lavatoio potrete visitare la simpatica esposizione di scope di saggina decorate.

    Ogni anno, durante i Mercatini e fino all’Epifania, un nuovo sugestivo allestimento natalizio vi stupirà al Vecchio Lavatoio, in via Roma, uno dei luoghi più intimi e raccolti di Santa Maria Maggiore. Quest’anno scoprite le Scope della Befana decorate, lontano dalla folla dei Mercatini e delle festività natalizie, per immergervi in un originale spirito natalizio!

     

    Mostra "Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve"

    16:00 -18:30
    31-12-2019

    Da venerdì 27 dicembre presso il Centro Culturale Vecchio Municipio è aperta la divertente mostra “Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve. Storia della calza e della sua sparizione in lavatrice”.

    L’inaugurazione della mostra sarà venerdì 27 dicembre alle ore 11. L’esposizione sarà visitabile, a ingresso libero, fino a lunedì 6 gennaio tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 18.30. In seguito nei weekend fino a domenica 1 marzo 2020.

    Mercoledì 1 gennaio è organizzata una visita guidata con lettura animata della mostra, con merenda e brindisi di inizio anno. Scopri di più cliccando qui.

    ***

    Un’indispensabile premessa a questa piccola ricostruzione dell’archeologia delle calze è relativa al fatto che nell’antichità gli indumenti utilizzati per proteggere dal freddo i piedi e le gambe erano per lo più gambali, atti a coprire tutta la gamba, oltre ai piedi, oppure ghette, prive di copertura per il piede, che venivano abbinate a calzature imbottite.

    I primi antenati delle calze che si conoscano sono i calzoni abbinati a calzature imbottite indossati dall’Uomo dei Ghiacci, il famoso Öetzi rinvenuto sulle montagne dell’Alto Adige. Questo montanaro del 3300 a.C. indossava sulle gambe robuste ghette in cuoio di capra, mentre ai piedi portava calzature in cuoio imbottite di fieno.

    Ancora dai ghiacci dell’Alto Adige, e precisamente dalle Vedrette di Ries, ci vengono resti di calze di lana dell’età del Ferro, databili al VII secolo a.C., che si avvicinano molto come forma ai calzettoni da montagna di oggi, anche se la parte che copre la gamba e quella che copre il piede sono ancora separate. Questi calzettoni sono stati tessuti manualmente al telaio verticale con lana caprina. Presentano foggia del tutto analoga anche i gambali abbinati a calze con suola rinforzata rinvenuti in una sepoltura femminile del II secolo a.C. in Francia a Les Martres de Veyre.

    Per trovare delle calze lavorate a maglia, proprio come quelle realizzate dalle nostre nonne, dobbiamo aspettare il II secolo d.C. e spostarci nell’antico Egitto, dove in diverse tombe sono stati rinvenuti calzini, che mostrano un gusto moderno e vivace nell’uso di colori e fantasie a righe. Queste sorta di babbucce presentano la sede modellata per l’alluce, dettaglio che si ritrova a distanza di millenni anche in modelli attuali.

    In epoca greco-romana erano utilizzati soprattutto nell’esercito i tibiales, fasce di tessuto di lana, arrotolate intorno alla gamba e sorrette da cinturini e legacci di cuoio, che non coprivano però il piede. Questo indumento venne nella tarda romanità sostituito da veri e propri calzoni, le bracae, mutate dai Barbari delle province nordiche, molto più efficaci per proteggere dal freddo, e spesso strutturati come pesanti calzamaglie, in modo da prevedere anche la copertura del piede.

    Testo a cura di Elena Poletti, Civico Museo Archeologico Mergozzo

     

    Presepi a cielo aperto a Crana

    20:30 -20:00
    06-12-2019-06-01-2020

    Martedì 7 dicembre accensione delle luci nei presepi del centro storico di Crana.

    L’inaugurazione, alle ore 20.30 di sabato 7 dicembre, sarà impreziosita dall’accensione delle luci natalizie tra le vie del paese. A seguire distribuzione di profumato vin brulè e golosa cioccolata calda.
    I Presepi a cielo aperto, in materiali differenti e realizzati con grande fantasia e cura, sono allestiti dagli abitanti di Crana e sono posizionati lungo un affascinante percorso di scoperta… finestra dopo finestra, nei sottoscala o in anfratti visibili della splendida frazione di Santa Maria Maggiore.
    L’evento è realizzato dall’Associazione Insieme per Crana.

    Scopri qui Crana e le frazioni di Santa Maria Maggiore.

  • 01
    01.Gennaio.Mercoledì
    Mostra scope della Befana - Santa Maria Maggiore - ph. Susy Mezzanotte

    Le scope della Befana decorate al Vecchio Lavatoio

    10:00 -17:00
    01-01-2020

    Da venerdì 6 dicembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020 presso il Vecchio Lavatoio potrete visitare la simpatica esposizione di scope di saggina decorate.

    Ogni anno, durante i Mercatini e fino all’Epifania, un nuovo sugestivo allestimento natalizio vi stupirà al Vecchio Lavatoio, in via Roma, uno dei luoghi più intimi e raccolti di Santa Maria Maggiore. Quest’anno scoprite le Scope della Befana decorate, lontano dalla folla dei Mercatini e delle festività natalizie, per immergervi in un originale spirito natalizio!

     

    Mostra "Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve"

    16:00 -18:30
    01-01-2020

    Da venerdì 27 dicembre presso il Centro Culturale Vecchio Municipio è aperta la divertente mostra “Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve. Storia della calza e della sua sparizione in lavatrice”.

    L’inaugurazione della mostra sarà venerdì 27 dicembre alle ore 11. L’esposizione sarà visitabile, a ingresso libero, fino a lunedì 6 gennaio tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 18.30. In seguito nei weekend fino a domenica 1 marzo 2020.

    Mercoledì 1 gennaio è organizzata una visita guidata con lettura animata della mostra, con merenda e brindisi di inizio anno. Scopri di più cliccando qui.

    ***

    Un’indispensabile premessa a questa piccola ricostruzione dell’archeologia delle calze è relativa al fatto che nell’antichità gli indumenti utilizzati per proteggere dal freddo i piedi e le gambe erano per lo più gambali, atti a coprire tutta la gamba, oltre ai piedi, oppure ghette, prive di copertura per il piede, che venivano abbinate a calzature imbottite.

    I primi antenati delle calze che si conoscano sono i calzoni abbinati a calzature imbottite indossati dall’Uomo dei Ghiacci, il famoso Öetzi rinvenuto sulle montagne dell’Alto Adige. Questo montanaro del 3300 a.C. indossava sulle gambe robuste ghette in cuoio di capra, mentre ai piedi portava calzature in cuoio imbottite di fieno.

    Ancora dai ghiacci dell’Alto Adige, e precisamente dalle Vedrette di Ries, ci vengono resti di calze di lana dell’età del Ferro, databili al VII secolo a.C., che si avvicinano molto come forma ai calzettoni da montagna di oggi, anche se la parte che copre la gamba e quella che copre il piede sono ancora separate. Questi calzettoni sono stati tessuti manualmente al telaio verticale con lana caprina. Presentano foggia del tutto analoga anche i gambali abbinati a calze con suola rinforzata rinvenuti in una sepoltura femminile del II secolo a.C. in Francia a Les Martres de Veyre.

    Per trovare delle calze lavorate a maglia, proprio come quelle realizzate dalle nostre nonne, dobbiamo aspettare il II secolo d.C. e spostarci nell’antico Egitto, dove in diverse tombe sono stati rinvenuti calzini, che mostrano un gusto moderno e vivace nell’uso di colori e fantasie a righe. Queste sorta di babbucce presentano la sede modellata per l’alluce, dettaglio che si ritrova a distanza di millenni anche in modelli attuali.

    In epoca greco-romana erano utilizzati soprattutto nell’esercito i tibiales, fasce di tessuto di lana, arrotolate intorno alla gamba e sorrette da cinturini e legacci di cuoio, che non coprivano però il piede. Questo indumento venne nella tarda romanità sostituito da veri e propri calzoni, le bracae, mutate dai Barbari delle province nordiche, molto più efficaci per proteggere dal freddo, e spesso strutturati come pesanti calzamaglie, in modo da prevedere anche la copertura del piede.

    Testo a cura di Elena Poletti, Civico Museo Archeologico Mergozzo

     

    Visita guidata alla mostra "Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve"

    17:00 -18:30
    01-01-2020

    Mercoledì 1 gennaio 2020 presso il Centro Culturale Vecchio Municipio visita guidata con lettura animata della mostra “Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve” con merenda e brindisi di inizio anno.

    Costo €10 a famiglia.
    Prenotazione obbligatoria al 347/9103100 (Arianna).

    L’esposizione “Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve” sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 18.30.

     

    Presepi a cielo aperto a Crana

    20:30 -20:00
    06-12-2019-06-01-2020

    Martedì 7 dicembre accensione delle luci nei presepi del centro storico di Crana.

    L’inaugurazione, alle ore 20.30 di sabato 7 dicembre, sarà impreziosita dall’accensione delle luci natalizie tra le vie del paese. A seguire distribuzione di profumato vin brulè e golosa cioccolata calda.
    I Presepi a cielo aperto, in materiali differenti e realizzati con grande fantasia e cura, sono allestiti dagli abitanti di Crana e sono posizionati lungo un affascinante percorso di scoperta… finestra dopo finestra, nei sottoscala o in anfratti visibili della splendida frazione di Santa Maria Maggiore.
    L’evento è realizzato dall’Associazione Insieme per Crana.

    Scopri qui Crana e le frazioni di Santa Maria Maggiore.

  • 02
    02.Gennaio.Giovedi
    Mostra scope della Befana - Santa Maria Maggiore - ph. Susy Mezzanotte

    Le scope della Befana decorate al Vecchio Lavatoio

    10:00 -17:00
    02-01-2020

    Da venerdì 6 dicembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020 presso il Vecchio Lavatoio potrete visitare la simpatica esposizione di scope di saggina decorate.

    Ogni anno, durante i Mercatini e fino all’Epifania, un nuovo sugestivo allestimento natalizio vi stupirà al Vecchio Lavatoio, in via Roma, uno dei luoghi più intimi e raccolti di Santa Maria Maggiore. Quest’anno scoprite le Scope della Befana decorate, lontano dalla folla dei Mercatini e delle festività natalizie, per immergervi in un originale spirito natalizio!

     

    Mostra "Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve"

    16:00 -18:30
    02-01-2020

    Da venerdì 27 dicembre presso il Centro Culturale Vecchio Municipio è aperta la divertente mostra “Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve. Storia della calza e della sua sparizione in lavatrice”.

    L’inaugurazione della mostra sarà venerdì 27 dicembre alle ore 11. L’esposizione sarà visitabile, a ingresso libero, fino a lunedì 6 gennaio tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 18.30. In seguito nei weekend fino a domenica 1 marzo 2020.

    Mercoledì 1 gennaio è organizzata una visita guidata con lettura animata della mostra, con merenda e brindisi di inizio anno. Scopri di più cliccando qui.

    ***

    Un’indispensabile premessa a questa piccola ricostruzione dell’archeologia delle calze è relativa al fatto che nell’antichità gli indumenti utilizzati per proteggere dal freddo i piedi e le gambe erano per lo più gambali, atti a coprire tutta la gamba, oltre ai piedi, oppure ghette, prive di copertura per il piede, che venivano abbinate a calzature imbottite.

    I primi antenati delle calze che si conoscano sono i calzoni abbinati a calzature imbottite indossati dall’Uomo dei Ghiacci, il famoso Öetzi rinvenuto sulle montagne dell’Alto Adige. Questo montanaro del 3300 a.C. indossava sulle gambe robuste ghette in cuoio di capra, mentre ai piedi portava calzature in cuoio imbottite di fieno.

    Ancora dai ghiacci dell’Alto Adige, e precisamente dalle Vedrette di Ries, ci vengono resti di calze di lana dell’età del Ferro, databili al VII secolo a.C., che si avvicinano molto come forma ai calzettoni da montagna di oggi, anche se la parte che copre la gamba e quella che copre il piede sono ancora separate. Questi calzettoni sono stati tessuti manualmente al telaio verticale con lana caprina. Presentano foggia del tutto analoga anche i gambali abbinati a calze con suola rinforzata rinvenuti in una sepoltura femminile del II secolo a.C. in Francia a Les Martres de Veyre.

    Per trovare delle calze lavorate a maglia, proprio come quelle realizzate dalle nostre nonne, dobbiamo aspettare il II secolo d.C. e spostarci nell’antico Egitto, dove in diverse tombe sono stati rinvenuti calzini, che mostrano un gusto moderno e vivace nell’uso di colori e fantasie a righe. Queste sorta di babbucce presentano la sede modellata per l’alluce, dettaglio che si ritrova a distanza di millenni anche in modelli attuali.

    In epoca greco-romana erano utilizzati soprattutto nell’esercito i tibiales, fasce di tessuto di lana, arrotolate intorno alla gamba e sorrette da cinturini e legacci di cuoio, che non coprivano però il piede. Questo indumento venne nella tarda romanità sostituito da veri e propri calzoni, le bracae, mutate dai Barbari delle province nordiche, molto più efficaci per proteggere dal freddo, e spesso strutturati come pesanti calzamaglie, in modo da prevedere anche la copertura del piede.

    Testo a cura di Elena Poletti, Civico Museo Archeologico Mergozzo

     

    Presepi a cielo aperto a Crana

    20:30 -20:00
    06-12-2019-06-01-2020

    Martedì 7 dicembre accensione delle luci nei presepi del centro storico di Crana.

    L’inaugurazione, alle ore 20.30 di sabato 7 dicembre, sarà impreziosita dall’accensione delle luci natalizie tra le vie del paese. A seguire distribuzione di profumato vin brulè e golosa cioccolata calda.
    I Presepi a cielo aperto, in materiali differenti e realizzati con grande fantasia e cura, sono allestiti dagli abitanti di Crana e sono posizionati lungo un affascinante percorso di scoperta… finestra dopo finestra, nei sottoscala o in anfratti visibili della splendida frazione di Santa Maria Maggiore.
    L’evento è realizzato dall’Associazione Insieme per Crana.

    Scopri qui Crana e le frazioni di Santa Maria Maggiore.

  • 03
    03.Gennaio.Venerdì
    Mostra scope della Befana - Santa Maria Maggiore - ph. Susy Mezzanotte

    Le scope della Befana decorate al Vecchio Lavatoio

    10:00 -17:00
    03-01-2020

    Da venerdì 6 dicembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020 presso il Vecchio Lavatoio potrete visitare la simpatica esposizione di scope di saggina decorate.

    Ogni anno, durante i Mercatini e fino all’Epifania, un nuovo sugestivo allestimento natalizio vi stupirà al Vecchio Lavatoio, in via Roma, uno dei luoghi più intimi e raccolti di Santa Maria Maggiore. Quest’anno scoprite le Scope della Befana decorate, lontano dalla folla dei Mercatini e delle festività natalizie, per immergervi in un originale spirito natalizio!

     

    Mostra "Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve"

    16:00 -18:30
    03-01-2020

    Da venerdì 27 dicembre presso il Centro Culturale Vecchio Municipio è aperta la divertente mostra “Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve. Storia della calza e della sua sparizione in lavatrice”.

    L’inaugurazione della mostra sarà venerdì 27 dicembre alle ore 11. L’esposizione sarà visitabile, a ingresso libero, fino a lunedì 6 gennaio tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 18.30. In seguito nei weekend fino a domenica 1 marzo 2020.

    Mercoledì 1 gennaio è organizzata una visita guidata con lettura animata della mostra, con merenda e brindisi di inizio anno. Scopri di più cliccando qui.

    ***

    Un’indispensabile premessa a questa piccola ricostruzione dell’archeologia delle calze è relativa al fatto che nell’antichità gli indumenti utilizzati per proteggere dal freddo i piedi e le gambe erano per lo più gambali, atti a coprire tutta la gamba, oltre ai piedi, oppure ghette, prive di copertura per il piede, che venivano abbinate a calzature imbottite.

    I primi antenati delle calze che si conoscano sono i calzoni abbinati a calzature imbottite indossati dall’Uomo dei Ghiacci, il famoso Öetzi rinvenuto sulle montagne dell’Alto Adige. Questo montanaro del 3300 a.C. indossava sulle gambe robuste ghette in cuoio di capra, mentre ai piedi portava calzature in cuoio imbottite di fieno.

    Ancora dai ghiacci dell’Alto Adige, e precisamente dalle Vedrette di Ries, ci vengono resti di calze di lana dell’età del Ferro, databili al VII secolo a.C., che si avvicinano molto come forma ai calzettoni da montagna di oggi, anche se la parte che copre la gamba e quella che copre il piede sono ancora separate. Questi calzettoni sono stati tessuti manualmente al telaio verticale con lana caprina. Presentano foggia del tutto analoga anche i gambali abbinati a calze con suola rinforzata rinvenuti in una sepoltura femminile del II secolo a.C. in Francia a Les Martres de Veyre.

    Per trovare delle calze lavorate a maglia, proprio come quelle realizzate dalle nostre nonne, dobbiamo aspettare il II secolo d.C. e spostarci nell’antico Egitto, dove in diverse tombe sono stati rinvenuti calzini, che mostrano un gusto moderno e vivace nell’uso di colori e fantasie a righe. Queste sorta di babbucce presentano la sede modellata per l’alluce, dettaglio che si ritrova a distanza di millenni anche in modelli attuali.

    In epoca greco-romana erano utilizzati soprattutto nell’esercito i tibiales, fasce di tessuto di lana, arrotolate intorno alla gamba e sorrette da cinturini e legacci di cuoio, che non coprivano però il piede. Questo indumento venne nella tarda romanità sostituito da veri e propri calzoni, le bracae, mutate dai Barbari delle province nordiche, molto più efficaci per proteggere dal freddo, e spesso strutturati come pesanti calzamaglie, in modo da prevedere anche la copertura del piede.

    Testo a cura di Elena Poletti, Civico Museo Archeologico Mergozzo

     

    Presepi a cielo aperto a Crana

    20:30 -20:00
    06-12-2019-06-01-2020

    Martedì 7 dicembre accensione delle luci nei presepi del centro storico di Crana.

    L’inaugurazione, alle ore 20.30 di sabato 7 dicembre, sarà impreziosita dall’accensione delle luci natalizie tra le vie del paese. A seguire distribuzione di profumato vin brulè e golosa cioccolata calda.
    I Presepi a cielo aperto, in materiali differenti e realizzati con grande fantasia e cura, sono allestiti dagli abitanti di Crana e sono posizionati lungo un affascinante percorso di scoperta… finestra dopo finestra, nei sottoscala o in anfratti visibili della splendida frazione di Santa Maria Maggiore.
    L’evento è realizzato dall’Associazione Insieme per Crana.

    Scopri qui Crana e le frazioni di Santa Maria Maggiore.

  • 04
    04.Gennaio.Sabato
    Mostra scope della Befana - Santa Maria Maggiore - ph. Susy Mezzanotte

    Le scope della Befana decorate al Vecchio Lavatoio

    10:00 -17:00
    04-01-2020

    Da venerdì 6 dicembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020 presso il Vecchio Lavatoio potrete visitare la simpatica esposizione di scope di saggina decorate.

    Ogni anno, durante i Mercatini e fino all’Epifania, un nuovo sugestivo allestimento natalizio vi stupirà al Vecchio Lavatoio, in via Roma, uno dei luoghi più intimi e raccolti di Santa Maria Maggiore. Quest’anno scoprite le Scope della Befana decorate, lontano dalla folla dei Mercatini e delle festività natalizie, per immergervi in un originale spirito natalizio!

     

    Mostra "Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve"

    16:00 -18:30
    04-01-2020

    Da venerdì 27 dicembre presso il Centro Culturale Vecchio Municipio è aperta la divertente mostra “Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve. Storia della calza e della sua sparizione in lavatrice”.

    L’inaugurazione della mostra sarà venerdì 27 dicembre alle ore 11. L’esposizione sarà visitabile, a ingresso libero, fino a lunedì 6 gennaio tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 18.30. In seguito nei weekend fino a domenica 1 marzo 2020.

    Mercoledì 1 gennaio è organizzata una visita guidata con lettura animata della mostra, con merenda e brindisi di inizio anno. Scopri di più cliccando qui.

    ***

    Un’indispensabile premessa a questa piccola ricostruzione dell’archeologia delle calze è relativa al fatto che nell’antichità gli indumenti utilizzati per proteggere dal freddo i piedi e le gambe erano per lo più gambali, atti a coprire tutta la gamba, oltre ai piedi, oppure ghette, prive di copertura per il piede, che venivano abbinate a calzature imbottite.

    I primi antenati delle calze che si conoscano sono i calzoni abbinati a calzature imbottite indossati dall’Uomo dei Ghiacci, il famoso Öetzi rinvenuto sulle montagne dell’Alto Adige. Questo montanaro del 3300 a.C. indossava sulle gambe robuste ghette in cuoio di capra, mentre ai piedi portava calzature in cuoio imbottite di fieno.

    Ancora dai ghiacci dell’Alto Adige, e precisamente dalle Vedrette di Ries, ci vengono resti di calze di lana dell’età del Ferro, databili al VII secolo a.C., che si avvicinano molto come forma ai calzettoni da montagna di oggi, anche se la parte che copre la gamba e quella che copre il piede sono ancora separate. Questi calzettoni sono stati tessuti manualmente al telaio verticale con lana caprina. Presentano foggia del tutto analoga anche i gambali abbinati a calze con suola rinforzata rinvenuti in una sepoltura femminile del II secolo a.C. in Francia a Les Martres de Veyre.

    Per trovare delle calze lavorate a maglia, proprio come quelle realizzate dalle nostre nonne, dobbiamo aspettare il II secolo d.C. e spostarci nell’antico Egitto, dove in diverse tombe sono stati rinvenuti calzini, che mostrano un gusto moderno e vivace nell’uso di colori e fantasie a righe. Queste sorta di babbucce presentano la sede modellata per l’alluce, dettaglio che si ritrova a distanza di millenni anche in modelli attuali.

    In epoca greco-romana erano utilizzati soprattutto nell’esercito i tibiales, fasce di tessuto di lana, arrotolate intorno alla gamba e sorrette da cinturini e legacci di cuoio, che non coprivano però il piede. Questo indumento venne nella tarda romanità sostituito da veri e propri calzoni, le bracae, mutate dai Barbari delle province nordiche, molto più efficaci per proteggere dal freddo, e spesso strutturati come pesanti calzamaglie, in modo da prevedere anche la copertura del piede.

    Testo a cura di Elena Poletti, Civico Museo Archeologico Mergozzo

     

    Sala Mandamentale - Santa Maria Maggiore

    Presentazione del libro "I fiori di Erminia – dipinti di Erminia Ferrari"

    17:00 -18:30
    04-01-2020

    Sabato 4 gennaio alle ore 17 in Sala Mandamentale presentazione del libro “I fiori di Erminia – dipinti di Erminia Ferrari” (ed. La memoria del mondo).

    Musica dal vivo e una piccola esposizione arricchiranno l’evento.
    La presentazione sarà seguita da un rinfresco.
    Ingresso libero sino ad esaurimento posti.

     

    Aspettando la Befana a Santa Maria Maggiore - ph. Pietro Mazza

    Aspettando la Befana

    20:30 -22:00
    04-01-2020

    Sabato 4 gennaio a partire dalle ore 20.30 allegra fiaccolata in centro storico per aspettare l’arrivo della Befana!

    Alle ore 20.30 apertura del punto ristoro in piazza Risorgimento (dove potrete gustare sfiziosissime frittelle di mele, deliziosa cioccolata calda, profumato vin brulè o un corroborante thè di Natale) e vendita della fiaccole; la sfilata inizierà alle ore 21.
    La serata sarà allietata da golosità, musica e piccole sorprese per tutti i bimbi che parteciperanno alla fiaccolata. E tra le Befane partecipanti verrà eletta la più originale.

    Avvisiamo che la Pro Loco di Santa Maria Maggiore, Crana e Buttogno ha deciso per una scelta di sensibilità e coscienza ambientale – anche visti i recenti fatti di cronaca legati all’utilizzo delle lanterne luminose – di annullare il lancio delle lanterne durante la serata.

    L’evento è organizzato dalla Pro loco di Santa Maria Maggiore, Crana e Buttogno.

    In caso di maltempo l’evento sarà annullato.

    Presepi a cielo aperto a Crana

    20:30 -20:00
    06-12-2019-06-01-2020

    Martedì 7 dicembre accensione delle luci nei presepi del centro storico di Crana.

    L’inaugurazione, alle ore 20.30 di sabato 7 dicembre, sarà impreziosita dall’accensione delle luci natalizie tra le vie del paese. A seguire distribuzione di profumato vin brulè e golosa cioccolata calda.
    I Presepi a cielo aperto, in materiali differenti e realizzati con grande fantasia e cura, sono allestiti dagli abitanti di Crana e sono posizionati lungo un affascinante percorso di scoperta… finestra dopo finestra, nei sottoscala o in anfratti visibili della splendida frazione di Santa Maria Maggiore.
    L’evento è realizzato dall’Associazione Insieme per Crana.

    Scopri qui Crana e le frazioni di Santa Maria Maggiore.

  • 05
    05.Gennaio.Domenica
    Mostra scope della Befana - Santa Maria Maggiore - ph. Susy Mezzanotte

    Le scope della Befana decorate al Vecchio Lavatoio

    10:00 -17:00
    05-01-2020

    Da venerdì 6 dicembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020 presso il Vecchio Lavatoio potrete visitare la simpatica esposizione di scope di saggina decorate.

    Ogni anno, durante i Mercatini e fino all’Epifania, un nuovo sugestivo allestimento natalizio vi stupirà al Vecchio Lavatoio, in via Roma, uno dei luoghi più intimi e raccolti di Santa Maria Maggiore. Quest’anno scoprite le Scope della Befana decorate, lontano dalla folla dei Mercatini e delle festività natalizie, per immergervi in un originale spirito natalizio!

     

    Mostra "Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve"

    16:00 -18:30
    05-01-2020

    Da venerdì 27 dicembre presso il Centro Culturale Vecchio Municipio è aperta la divertente mostra “Dalla calza al calzino spaiato il passo è breve. Storia della calza e della sua sparizione in lavatrice”.

    L’inaugurazione della mostra sarà venerdì 27 dicembre alle ore 11. L’esposizione sarà visitabile, a ingresso libero, fino a lunedì 6 gennaio tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 18.30. In seguito nei weekend fino a domenica 1 marzo 2020.

    Mercoledì 1 gennaio è organizzata una visita guidata con lettura animata della mostra, con merenda e brindisi di inizio anno. Scopri di più cliccando qui.

    ***

    Un’indispensabile premessa a questa piccola ricostruzione dell’archeologia delle calze è relativa al fatto che nell’antichità gli indumenti utilizzati per proteggere dal freddo i piedi e le gambe erano per lo più gambali, atti a coprire tutta la gamba, oltre ai piedi, oppure ghette, prive di copertura per il piede, che venivano abbinate a calzature imbottite.

    I primi antenati delle calze che si conoscano sono i calzoni abbinati a calzature imbottite indossati dall’Uomo dei Ghiacci, il famoso Öetzi rinvenuto sulle montagne dell’Alto Adige. Questo montanaro del 3300 a.C. indossava sulle gambe robuste ghette in cuoio di capra, mentre ai piedi portava calzature in cuoio imbottite di fieno.

    Ancora dai ghiacci dell’Alto Adige, e precisamente dalle Vedrette di Ries, ci vengono resti di calze di lana dell’età del Ferro, databili al VII secolo a.C., che si avvicinano molto come forma ai calzettoni da montagna di oggi, anche se la parte che copre la gamba e quella che copre il piede sono ancora separate. Questi calzettoni sono stati tessuti manualmente al telaio verticale con lana caprina. Presentano foggia del tutto analoga anche i gambali abbinati a calze con suola rinforzata rinvenuti in una sepoltura femminile del II secolo a.C. in Francia a Les Martres de Veyre.

    Per trovare delle calze lavorate a maglia, proprio come quelle realizzate dalle nostre nonne, dobbiamo aspettare il II secolo d.C. e spostarci nell’antico Egitto, dove in diverse tombe sono stati rinvenuti calzini, che mostrano un gusto moderno e vivace nell’uso di colori e fantasie a righe. Queste sorta di babbucce presentano la sede modellata per l’alluce, dettaglio che si ritrova a distanza di millenni anche in modelli attuali.

    In epoca greco-romana erano utilizzati soprattutto nell’esercito i tibiales, fasce di tessuto di lana, arrotolate intorno alla gamba e sorrette da cinturini e legacci di cuoio, che non coprivano però il piede. Questo indumento venne nella tarda romanità sostituito da veri e propri calzoni, le bracae, mutate dai Barbari delle province nordiche, molto più efficaci per proteggere dal freddo, e spesso strutturati come pesanti calzamaglie, in modo da prevedere anche la copertura del piede.

    Testo a cura di Elena Poletti, Civico Museo Archeologico Mergozzo

     

    Presepi a cielo aperto a Crana

    20:30 -20:00
    06-12-2019-06-01-2020

    Martedì 7 dicembre accensione delle luci nei presepi del centro storico di Crana.

    L’inaugurazione, alle ore 20.30 di sabato 7 dicembre, sarà impreziosita dall’accensione delle luci natalizie tra le vie del paese. A seguire distribuzione di profumato vin brulè e golosa cioccolata calda.
    I Presepi a cielo aperto, in materiali differenti e realizzati con grande fantasia e cura, sono allestiti dagli abitanti di Crana e sono posizionati lungo un affascinante percorso di scoperta… finestra dopo finestra, nei sottoscala o in anfratti visibili della splendida frazione di Santa Maria Maggiore.
    L’evento è realizzato dall’Associazione Insieme per Crana.

    Scopri qui Crana e le frazioni di Santa Maria Maggiore.