Sabato 29 marzo, a 50 anni dal tragico rogo dell’Albergo Excelsior in cui persero la vita 17 persone, l’Amministrazione Comunale di Santa Maria Maggiore e l’Unione Montana della Valle Vigezzo, con una cerimonia pubblica a cui è invitata anche tutta la popolazione, ricordano le vittime, ma anche l’abnegazione e la generosità della comunità vigezzina.
Lo svelamento della targa in piazzale Diaz, presso quella che era la sede dell’Albergo Excelsior, e una messa solenne permetteranno di commemorare il sacrificio dei 15 turisti francesi e dei due giovanissimi sposini vigezzini che non riuscirono a salvarsi dalle fiamme che avvolsero la struttura nella notte tra il 26 e il 27 marzo 1975.
Il programma dell’evento:
- ore 16 scoprimento della targa commemorativa in piazzale Armando Diaz 2
- ore 16.15 discorsi ufficiali
- a seguire corteo fino alla Chiesa della Vergine Assunta
- ore 17.30 Santa Messa con la partecipazione della Cappella Musicale Sacro Monte Calvario di Domodossola
Il tragico rogo dell’Albergo Excelsior, avvenuto il 27 marzo di cinquant’anni fa, è stato una delle più gravi e dolorose sciagure avvenute sul nostro territorio nella storia recente.
L’Amministrazione comunale di Santa Maria Maggiore e l’Unione Montana della Valle Vigezzo vogliono oggi ricordare tutte le vittime (17, tra persone francesi e italiane), lo svolgimento dei fatti, le polemiche, l’abnegazione e la generosità della comunità vigezzina, attraverso una commemorazione e una rilettura dei principali articoli usciti sui giornali in questi anni.
Quell’evento drammatico, nel giro di pochissime ore, troncò la vita di numerosi turisti francesi (15) che erano venuti in Valle a trascorrere le vacanze di Pasqua, attirati dall’idea di poter andare a sciare nel comprensorio della Piana di Vigezzo e di due giovani sposi vigezzini, Maria Teresa Locatelli e Rino Adorna, alloggiati nella mansarda dell’albergo nel quale Maria Teresa lavorava.
Quella notte significò tribolazione indicibile per gli operatori e i volontari giunti sul posto; strazio e desolazione per i superstiti; disperazione e patimento senza fine per le famiglie; cordoglio per tutti i vigezzini e i francesi, rappresentati dai loro delegati istituzionali; infine, amarezza, una grande amarezza che acuì lo struggimento, perché fu evidente che il sacrificio e l’altruismo della popolazione non avevano potuto molto contro l’insufficienza dei mezzi e l’assenza, sul territorio, di un corpo civile di intervento ben addestrato.
Quello sconforto, sincero e profondo, fu la spinta morale che determinò la nascita del primo nucleo di distaccamento dei Vigili del Fuoco il quale contò, tra i suoi primi componenti, alcune persone che si erano distinte per coraggio e prodigalità in quella notte indimenticabile.
La nostra valle è nota come un territorio a vocazione turistica, scelto da migliaia di persone ogni anno come luogo di ristoro e spensieratezza, per le sue bellezze naturalistiche, per la sua offerta ludica e culturale.
È fondamentale, se vogliamo mantenere nel lungo periodo un’economia turistica, poter assicurare a queste persone un soggiorno in sicurezza, garantendo il funzionamento dei servizi pubblici essenziali, ma è imprescindibile che questi servizi siano a disposizione di chi ha scelto di trascorrere la sua esistenza fra queste montagne.Il Sindaco di Santa Maria Maggiore
Claudio Cottini