Da venerdì 18 a venerdì 25 agosto 2023 (con una gustosa anteprima giovedì 17 agosto) torna Sentieri e Pensieri, il festival letterario giunto al’undicesima edizione, organizzato dal Comune di Santa Maria Maggiore sotto la Direzione Artistica di Bruno Gambarotta.
Oltre 25 ospiti, accompagnati da spalle e moderatori, calcheranno il palco posizionato come sempre nell’incantevole Parco di Villa Antonia. Molti i temi che si affronteranno nella nuova edizione della rassegna organizzata, sostenuta e fortemente voluta dal Comune di Santa Maria Maggiore: dalla scienza ai diritti umani, dall’economia alla cultura, fino a toccare i generi letterari più amati; non mancheranno due spettacoli di grande valore civile e un’ampia sezione di incontri per tutta la famiglia con autori amatissimi.
Per il quarto anno consecutivo la sede principale rimarrà l’incantevole cornice del Parco di Villa Antonia, in caso di maltempo le presentazioni si terranno presso il Teatro Comunale. Gli appuntamenti sono tutti ad ingresso gratuito.
Sabato 19 agosto alle ore 16.30 per la prima volta ospite a Sentieri e Pensieri uno degli scrittori più amati del nostro Paese, Matteo Bussola, che, in dialogo con Alessia Liparoti, giornalista de ilLibraio.it e True News, presenta al Festival i suoi due ultimi libri, Mezzamela (Salani), dedicato ai più piccoli, e Un buon posto in cui fermarsi (Einaudi), inedito volume adatto a maschi di ogni età.
Dopo il successo di Viola e il Blu, Matteo Bussola in Mezzamela affronta la tematica importante della parità di genere, offrendo spunti di riflessione e di dialogo tra generazioni; mentre Un buon posto in cui fermarsi presenta piccole storie di vita quotidiana al maschile, racconti di uomini fragili e felici. Autore di numerosi libri, tutti bestseller, Matteo Bussola ha collaborato con Robinson de La Repubblica e conduce con Federico Taddia il programma settimanale sul mondo dell’adolescenza “Non mi capisci”, su Radio 24.
Posti limitati. Prenotazione del posto fortemente consigliata.
Prenota qui entro le ore 10 di sabato 19 agosto.
MATTEO BUSSOLA è nato a Verona nel 1971. Ha pubblicato per Einaudi Stile Libero il best seller Notti in bianco, baci a colazione (2016), tradotto in molti Paesi, Sono puri i loro sogni. Lettera a noi genitori sulla scuola (2017), La vita fino a te (2018), L’invenzione di noi due (2020), Il tempo di tornare a casa (2021) e Il rosmarino non capisce l’inverno (2022). Per Salani ha pubblicato il libro per ragazzi Viola e il Blu (2021) e Mezzamela (2023). Ha collaborato con Robinson di Repubblica, conduce con Federico Taddia un programma settimanale su Radio 24, “Non mi capisci”, e tiene una rubrica settimanale su «F», dal titolo “Uno scrittore, una donna”. Laureato in architettura a Venezia, è anche fumettista e illustratore. Lavora con diverse case editrici, italiane e straniere. Vive a Verona con la compagna, tre figlie e tre cani.
MEZZAMELA
La bellezza di amarsi alla pari
Dopo il successo di Viola e il Blu, con oltre 50.000 copie vendute, Matteo Bussola torna con un nuovo libro per ragazzi.
Un libro che fotografa l’adolescenza e tutti i suoi cambiamenti.
Un romanzo che affronta una tematica importante dal punto di vista maschile e femminile, offrendo spunti di riflessione e di dialogo tra generazioni.
Cosa succede quando ti accorgi, per la prima volta, che ti piace qualcuno?
Viola si è resa conto di vedere Marco con occhi diversi in un pomeriggio di ottobre, di lunedì, nel cortile della scuola media mentre sta giocando a calcio e nel cielo corrono grosse nuvole bianche, una sembra un orso. Marco invece prova qualcosa per Viola già da un po’, ma sono amici da tanti anni, e si sa che quando dici a qualcuno che ti piace poi le cose cambiano, e quasi mai in meglio. Ed è proprio lì, nel momento della consapevolezza di nuovi sentimenti, quando tutto dovrebbe essere semplice e bello, che le cose si fanno invece più difficili.
Quand’è che si smette di essere amici e si diventa magari altro? Come si capisce la differenza? Come si parla a una stessa persona con una voce nuova? Con che occhi la si guarda? Come superare quel gigantesco scoglio di imbarazzo e di incomprensione senza dover ricominciare tutto da capo?
Un delicato diario di educazione sentimentale che fotografa l’adolescenza e tutti i suoi cambiamenti, un romanzo sui primi amori ma anche sulle fragilità, e sullo smettere di proteggersi per paura. Perché non importa se sei maschio o se sei femmina, se il tuo corpo sta cambiando e tu non gli riesci a stare dietro, l’importante è che (ri)cominciamo a guardare gli uni negli occhi degli altri. Quel che sceglieremo di vedere, dipenderà solo da noi.
Non lo so perché sono scappata a quel modo. Forse perché quando ti accorgi che ti piace qualcuno un po’ ti spaventi. Forse l’amore ci fa sempre un po’ paura, penso… Mi sento come se Marco fosse diventato all’improvviso una bella mela succosa e io, invece, fossi ancora tipo a metà. Una mezzamela.
UN BUON POSTO IN CUI FERMARSI
Dopo il formidabile successo de Il rosmarino non capisce l’inverno, il nuovo, commovente romanzo di Matteo Bussola.
A volte la vita ci colpisce fino ad abbatterci.
E se invece di rialzarci, provassimo a guardare il mondo con gli occhi di chi è a terra?
Forse proprio la resa può regalare un’inaspettata felicità.
In pochi hanno saputo raccontare la fragilità maschile senza stereotipi, senza pregiudizi, senza vergogna. Matteo Bussola sa farlo con schiettezza e umanità. In queste pagine lancinanti eppure piene di luce, un uomo trova il coraggio di disertare la propria esistenza e costruire un sogno. Un padre in neuropsichiatria con il figlio impara ad accogliere la ferita di chi ha messo al mondo. Un anziano marito, prendendosi cura della moglie malata di Alzheimer, si domanda che cosa rimanga di una relazione quando chi amiamo sparisce, anche se possiamo ancora toccarlo. Un hikikomori che si è innamorato online vorrebbe incontrare chi è diventato per lui cosí importante, ma la paura di uscire lo imprigiona. Un bambino ubbidiente scopre la bellezza inattesa di deludere le aspettative.
Incrinati, piegati, sconfitti, capaci però di cercare un senso, di intravederlo lí dove mai avrebbero creduto, questi protagonisti trovano ognuno un modo personale, autentico, spudoratamente onesto, di rispondere alla domanda: «Che cosa fa di un uomo un uomo?»